venerdì 27 gennaio 2012

Il bambino con il pigiama a righe

Segnalazione forse banale per il giorno della memoria. Il bambino con il pigiama a righe è un libro che va letto, e lo dico per quei pochi, spero, che ancora non lo conoscono.
E' importante ricordare ciò che è successo, ma ho l'impressione che ormai più che di memoria si dovrebbe parlare di assuefazione alla memoria, una strisciante accettazione di ciò che è accaduto.
Proprio in questi giorni in Germania è stato pubblicato dopo sessant'anni il Mein Kampf. Personalmente sono contrario ad ogni forma di censura e rogo dei libri (quello l'hanno fatto loro), compreso il Mein Kampf, ma insieme al testo completo spero vivamente che sia stata pubblicata una ricca introduzione su ciò che ha rappresentato Hitler, ciò che ha fatto. Non deve diventare un manuale per neonazisti, deve essere un deterrente.
Dobbiamo pensare allo shoah come qualcosa che non accadrà mai più in maniera così tragica e definitiva, (almeno dalla nostra parte di mondo perché se parliamo della guerre civili in Africa allora...), ma è comunque qualcosa che si ripete in milionesima parte, ogni volta, nella violenza verbale di cui è infarcita la politica, nell'odio che cementa lo scambio di idee; mentre scambiarsi idee, opinioni e punti di vista, soprattutto in politica, dovrebbe essere un momento di arricchimento personale e collettivo. Quando manca questo allora sì che ci dimentichiamo lo shoah.


Il Bambino con il pigiama a righe

Bruno è un bambino di nove anni, figlio di un comandante delle SS, completamente all’oscuro della realtà della guerra e di quanto avviene nella Germania nazista. Un giorno incontra un bambino ebreo, Shmuel, chiuso in un luogo circondato da un recinto. Nonostante ci sia una rete a dividerli, giorno dopo giorno tra i due bambini cresce un’amicizia segreta così forte che li porterà a condividere un uguale destino.

Sito Rizzoli

venerdì 20 gennaio 2012

La lunga oscura pausa caffè dell'anima

Scopro con stupore, affetto e una certa quota di fornicazione mentale, che la Mondadori ha pubblicato un'inedito di Douglas Adams (l'autore di Guida galattica per autostoppisti tanto per capirci). E' il secondo libro della serie dell'investigatore olistico Dirk Gently. Il primo, credo non di proprietà Mondadori altrimenti l'avrebbero pubblicato, è ormai introvabile. Stando a wikipedia di quest'ultimo ne è uscita una edizione per la Rizzoli nel 1989 e una versione Feltrinelli nel 1996. A questo punto il mio diventa un disperato appello: chi ha i diritti di questo libro, LO PUBBLICHI, o almeno ceda i diritti a chi ha intenzione di farlo. Credo che la Mondadori a questo punto possa essere interessata ad avere tutto il catalogo di Adams nella collana Piccola Biblioteca Oscar.
Questo in oggetto è un libro che consiglio pur non avendolo mai letto, datemi il tempo di andare in libreria. Così come consiglio l'intera saga della Guida Galattica e, perché no, anche l'apocrifo autorizzato di Eoin Colfer, ripubblicato anch'esso in economica con il titolo E un'altra cosa...
I fan sappiano comunque che la BBC sta trasmettendo una serie televisiva dedicata a Dirk Gently di cui, per adesso, è uscito soltanto il pilot. Data la buona qualità delle loro produzioni (vedasi Doctor Who, Sherlock, Jeckill!) credo che sia da consigliare a un po' tutti quanti. Magari subbati.
Morale della favola: dateci il catalogo completo di Douglas Adams! Che non è neanche tanto, ma di ottima qualità.

La lunga oscura pausa caffè dell'anima
Descrizione. Da IBS:
Il secondo capitolo delle avventure del "detective olistico" Dirk Gently che si trova invischiato in un pericoloso intrigo internazionale. Tutto inizia in un aeroporto londinese con un misterioso personaggio che tenta di imbarcarsi sul volo per Oslo. Chi è? E cos'ha a che fare con l'esplosione in un impianto nucleare? L'effervescente fantasia di Adams trascina il lettore in un fantasmagorico viaggio tra le antiche divinità nordiche, Odino in testa, svelando i difficili legami familiari tra questi e Thor, il patto diabolico stretto con due ricchi signori inglesi, e quanto sia difficile essere immortale e non avere più nessuno che ti adori.

domenica 15 gennaio 2012

Adotta una parola

Teodora la fornicatrice
La società Dante Alighieri, fondata nel 1889 per opera di alcuni intellettuali tra cui Giosuè Carducci, ha promosso una interessante iniziativa finalizzata alla salvaguardia e tutela del patrimonio linguistico italiano. E' molto semplice: ognuno di noi può scegliere una parola non più di uso comune e utilizzarla al posto del loro corrispettivo moderno, se esiste, o usarla e basta non appena se ne ha l'occasione.
E' invito che rivolgo a tutti i blogger che stanno leggendo: adottate una parola vetusta (anche vetusta è vetusta, in pratica è vetusta al quadrato), e usatela quante più volte potete.
Prima di svelarvi quella che ho adottato io vi linko il blog ufficiale in cui è nata l'iniziativa:
http://adottaunaparola.ladante.it/

La parola è: fornicare

Partiamo dal significato e dall'etimologia: fornicare significa innanzitutto avere rapporti sessuali, di natura non precisata, con una persona di sesso non precisato, anche il proprio. Sinonimo di fornicare è copulare, scopare, trombare. Anche copulare è un termine parecchio inusuale ormai. Altri sinonimi potete trovarli su Tv, Sorrisi e canzoni e riviste simili.
Fornicare deriva da fornice, una struttura architettonica arcuata sotto la quale si radunavano le meretrici per accogliere i clienti. Quindi fornicare significa appunto: andare ai fornici per avere rapporti sessuali con una prostituta.
Se prima quindi indicava appunto l'andare per fornici, adesso fornicare è caduto in disgrazia proprio a causa di questa grandissima varietà di termini con cui si può descrivere l'atto sessuale, tant'è che il termine fornicare ormai credo che non lo usino più neanche i preti durante le confessioni. Ma di questo non ne sono sicuro, mi informerò non appena ne avrò l'occasione.
A proposito, cerchiamo anche un po' di citazioni importanti. La fonte più adeguata è appunto La Bibbia  in cui il termine "fornicazione" e i suoi derivati: fornicatore, fornicatori, fornichiere (no, questo me lo sono inventato), compare per  ben diciotto volte.

Guardati, o figlio, da ogni sorta di fornicazione; anzitutto prenditi una moglie dalla stirpe dei tuoi padri e non una donna straniera, che cioè non sia della stirpe di tuo padre, perché noi siamo figli di profeti.

Questo sta scritto sulla Bibbia, non l'ha detto Calderoli.
Altro esempio tratto dal Libro...

Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono le intenzioni cattive: fornicazioni, furti, omicidi, adultéri, cupidigie, malvagità, inganno, impudicizia, invidia,
calunnia, superbia, stoltezza.

... che in effetti è un bel riassunto di termini che potremmo adottare. Stoltezza, ad esempio. Prova  a stare in macchina, un'ora e mezza di ritardo a causa del traffico. Un tizio ti taglia la strada e ti fa inchiodare lasciando mezzo copertone sull'asfalto. Metti la testa fuori dal finestrino e a quell'uomo urla: "Stolto! Sei uno stolto di indicibile effluvio!".
Forse qualche secolo fa una frase del genere avrebbe scatenato risse, ma non c'erano automobili e non c'era utilità nel dirlo. Quindi chi si esprimeva in questo modo era ritenuto un visionario.
Impudicizia o impudico è un altro di quei termini che non si usa neanche per sbaglio. Il termine "zozzone" riassume nella sua poetica allitterazione il significato del termine, a metà tra insulto e invito.
Nel tomo La guerra Gotica, Procopio da Cesarea racconta di come Giustiniano ha conosciuto Teodora proprio sotto i fornici. Teodora è la persona per cui ha cambiato la legge secondo la quale un imperatore non poteva sposare una donna qualunque e prima di diventare moglie di Giustiniano, ella era appunto una prostituta e un'attrice. Non era mica è come adesso che le due professioni sono separate. Credo che la separazione delle carriere sia avvenuta dopo la morte di Giustiniano, ma non ricordo di preciso in quale legislatura.
Probabilmente il termine fornicare è stato usato anche da Fabio Volo, ma non lo saprò mai.
Mi impegno quindi, da oggi in poi, a usare questo termine. Anche a caso, ad esempio: "Ciao, che facciamo stasera? Andiamo al cinema? Fornichiamo?". Oppure: "La fornicazione è un atto dovuto".
Poi vi farò sapere come è andata, e soprattutto conterò le volte che dovrò ripetere il termine o sostituirlo con uno più efficace.







mercoledì 11 gennaio 2012

Monty Phyton, l'autobiografia

Tornano a far parlare di se i Monty Phyton, il più famoso gruppo "comico" inglese, con una corposa autobiografia appena uscita in Italia per la Sagoma Editore.
Il libro è una sequenza di interviste ai sei membri: Eric Idle, John Cleese, Micheal Palin, Terry Jones, Terry Gilliam e Graham Chapmam, o forse dovrei dire Ex Chapman, che tramite i loro ricordi, molte volte confusi e contraddittori, ripercorrono la propria infanzia, gli anni del college e le loro prime collaborazioni come autori di testi fino ad arrivare allo spettacolo che li ha resi se non celebri, immortali: Il Monty Phyton's Flying Circus e agli anni dei loro film cinematografi.
Non tutti sanno, ad esempio, che il nome Monty Phyton è quello di un loro fantomatico impresario. I dirigenti della BBC erano convinti che la gente avrebbe ricordato il "Flying Circus". Invece, nonostante tutto, il loro è divenuto il marchio di una comicità colta ma allo stesso tempo immediata e fruibile.
Dopo le sei fortunate stagioni del Flying Circus, i python hanno intrapreso la carriera cinematografica con pellicole come E ora qualcosa di completamente diverso, un sunto delle loro performance televisive, Brian di Nazareth, che allora suscitò molto scandalo, (potete cercare su youtube un acceso dibattito televisivo con un vescovo che gliene ne disse di tutti i colori, d'altronde i due python presenti, John Cleese e Micheal Palin non si aspettavano l'inquisizione spagnola),  e il Senso della vita, forse il loro miglior film.
Questa autobiografia è precisa, corposa, contraddittoria a volte, ma sono proprio queste contraddizioni che possono far capire lo spirito del loro gruppo, ciò che ognuno dei sei membri ha portato nel calderone delle loro accese sessioni di scrittura.
E' ovviamente un libro rivolto ai fan, a chi conosce già la loro comicità (soprattutto il Flying Circus) e vuole approfondire l'argomento. Il cofanetto del Flying Circus quindi deve essere il vostro primo acquisto. Fortunatamente si trova solo in lingua originale sottotitolato. Allo stesso modo consiglio di vedere i film in lingua originale.


Libro sul sito di Sagome Editore

giovedì 5 gennaio 2012

Guardare le figure

Segnalo un post di Zazie News in cui si annuncia la ristampa di un classico imprescindibile per chi vuole capire l'arte delle illustrazione.
Guardare le figure di Antonio Faeti è un libro che tutti, ma tutti, dovremmo leggere.
Questa edizione, uscita per la Donzelli, è lussuosa e decisamente costosa: 32,00 euro e sostituisce l'edizione economica dell'Einaudi, ormai introvabile.
Spero anche in una pronta ristampa di altri due saggi molto importanti di Antonio Faeti: Letteratura per l'infanzia (l'ultima edizione per La nuova Italia è del 1985 è anch'essa introvabile, tant'è che sono dovuto ricorrere alle biblioteche), e I diamanti in cantina. Come leggere la letteratura per ragazzi (editore Il ponte vecchio), ordinato su IBS e arrivatomi dopo due mesi di faticose ricerche (loro). Questo secondo saggio meriterebbe più che altro un'edizione migliore, con un indice degli autori citati per facilitarne la consultazione (un saggio senza questo indice è quasi del tutto inutile), e alcune piccole correzioni che inevitabilmente ogni libro si porta dietro.
Servirebbe anche che si stampassero più saggi sulla letteratura per l'infanzia che resta ancora la sorella povera, nonostante tutto.