venerdì 11 novembre 2011

Meno soldi, meno liberi

Non è questa la sede per parlare di politica e del fatto che mentre i tagli alla cultura si materializzano, i tagli alle spese superflue come le auto blu, scorte inutili, elicotteri, ecc. invece no, e quei inutili privilegi sono sempre lì a portata del politico di turno. Parliamo della fiera della piccola editoria di Roma che a causa del taglio dei fondi da parte del comune di Roma, Provincia e Regione potrebbe chiudere.
Peccato, perché da anni invidio chi abita vicino a Torino e può godersi appieno la magnifica fiera del libro. Questa è quindi, per me, una sua speculare sorella, una sorella povera però, sia per quanto riguarda i contenuti sia per quanto riguarda i finanziamenti di Alemanno e tutti i suoi parenti nella giunta.
E' un peccato pensare che Roma stia diventando il nord di un sud sempre più isolato e compromesso da una logica di sottosviluppo, una mentalità complice di chi vuole una secessione antistorica, vuole che il nord sia indipendente. Non serve la politica per dividere il nord dal sud, sono sufficienti i soldi. E i soldi, noi terroni di Roma, non li abbiamo più. Ha vinto il nord, con le sue fiere del libro internazionali, con i suoi SMAU, con l'Esposizione universale, con Lucca Comics. A noi rimangono le briciole di una cultura che non è libera e non sarà più libera dalle logiche economiche.
Peccato.
Peccato anche che alla fiera della piccola editoria romana ci siano anche molte case editrici a pagamento, ed è per questo motivo che lo scorso anno non ci sono andato. Se vado in un posto voglio essere sicuro di ciò che vedo e compro. Vedere un bello stand con bei libri non è sufficiente: voglio sapere se quei libri sono stati pubblicati "normalmente"; intendo dire con: selezione, editing, pagamento. In mancanza di uno di questi tre fattori per me il libro può rimanere lì dov'è. Allora, dato che non ho intenzione di comprare uno smartphone per collegarmi ogni volta al Writer's Dream e controllare che quella non è una Casa Editrice A Pagamento, preferisco evitare. E mi sono anche stufato di comprare libri dai soliti Fanucci, N&C, Delos, Minumum Fax, ecc... di quelle case editrici ho centinaia di libri. Vorrei scoprire una casa editrice piccola, seria, che produce buona letteratura. A quelle condizioni non è possibile, con questa mentalità da aumma-aumma non si fa cultura.

La notizia

http://www.piulibripiuliberi.it/

1 commento:

Ariano Geta ha detto...

Non ti preoccupare se qualche fiera e qualche piccolo editore chiudono, tanto non potrai acquistare libri per un po' perchè una bella una-tantum sui nostri risparmi in banca non ce la toglie nessuno... così si potranno pagare le auto blu, gli aerei gratuiti ai parlamentari, le escort, e forse avanzerà anche qualcosa per abbassare il debito pubblico...