sabato 31 luglio 2010

Le storie infinite di Michael Ende

E' stato presentato al Fiuggi Family Festival il libro inedito di Michael Ende "Le storie infinite", editore Rubettino.

"La fantasia è un diritto fondamentale dell'uomo. Come l'acqua e il pane quotidiano". Michael Ende, autore dei bestseller mondiali "Momo" e "La Storia Infinita" è stato anzitutto un apostolo della libertà creativa dell'uomo, un apologeta del mondo dell'immaginazione. In questi scritti inediti in Italia, ci spiega come la fantasia migliori l'essere umano e ci permetta di vivere meglio nel mondo e con i nostri simili, perché l'uomo moderno deve tornare a scoprire la fascinazione delle storie, senza infingimenti o compromessi, ma aprendosi al loro alfabeto fantastico. Una lingua, quella della fantasia, che sa parlare a tutti toccando le corde intime di quel bambino che vive nei nostri cuori."

da La compagnia del libro:



Le storie infinite
Michael Ende
Rubettino Editore

giovedì 29 luglio 2010

La morte spiegata ai bambini: Il mare del cielo


Il mare del cielo, edizione San Paolo, è scritto da Cosetta Zanotti. I protagonisti in questo caso sono dei pesci che vivono nel mare d'acqua contrapposto al mare del cielo in cui si va dopo la morte. Il libro fa parte della collana Parole per dirlo. Libri preziosi per vivere insieme le cose difficili.
Le illustrazioni sono di Cristiana Cerretti.






Dal sito ufficiale:
"Il pesciolino Lino vive con la sua famiglia nel mare d’acqua , ma è molto interessato al mare del cielo dove, gli ha raccontato il suo papà, sono andati a nuotare molti pesci. La mamma gli ha spiegato che ogni creatura ha un tempo felice da passare nel mare d’acqua e uno ancor più lungo e felice da passare nel mare del cielo. Non è però facile arrivarci, bisogna aspettare una chiamata.
Una breve presentazione di Mariateresa Zattoni sottolinea gli spunti offerti dall’autrice per affrontare il tema della morte.
Le tavole intense e divertenti di Cristiana Cerretti alleggeriscono l’argomento trattato, consentendo al bambino di posare lo sguardo su personaggi teneri e buffi che gli parlano di una realtà difficile nella quale non è tenuto a identificarsi, ma che esiste e con la quale, in ogni modo, deve fare i conti."

Cosetta Zanotti svolge attività nelle scuole elementari e nelle biblioteche all’interno di un progetto volto a promuovere e stimolare i bambini alla lettura. Collabora con il supplemento mensile di Avvenire: Noi genitori e figli. Ha pubblicato due libri per Jaca Book.
Cristiana Cerretti ha pubblicato le illustrazioni di 15 libri per numerose case editrici: Nuove Edizioni Romane, Lapis, Mondadori, Città nuova, Fatatrac. Ha vinto numerosi premi. è relatrice dei corsi di formazione per gli insegnanti neolaureati dell’Università Roma tre.


Il mare del cielo
Edizioni San Paolo
32 pp, brossurato
Testo: Cosetta Zanotti
Disegni: Cristiana Cerretti

martedì 27 luglio 2010

Tornando a parlare di Ebook: Bookrepublic

Apre il primo store di Ebook italiano. Si chiama Bookrepublic e ha in catalogo già molte case editrici famose come la Minimum Fax e la marcos y marcos; inoltre ha molte altre case editrici sconosciute o semisconosciute che con molta  probabilità vedono in questa vetrina un modo per farsi conoscere e avere un mercato che la distribuzione normale gli impedisce di avere.
I prezzi sono alti. Dieci euro per un ebook è improponibile in un mercato che sta ancora cercando di costruire la propria nicchia e lo sarà finché il consumatore non avrà altra scelta e dovrà adeguarsi. Nel frattempo in molti chiedono l'abbassamento dell'IVA, dal 20% (gli ebook vengono equiparati al software) al 4%. E questo comporterebbe una riduzione dei prezzi, ovviamente. Ma sarà sufficiente?
Veniamo ad altre questioni pratiche. Tra le loro FAQ leggo questo:

Il watermarking è un metodo per la protezione dei contenuti che non limita in alcun modo l’utilizzo del file a cui viene applicato, ma agisce inserendo al suo interno delle informazioni sul proprietario difficili da rimuovere. Queste informazioni sono tracciate attraverso una sorta di filigrana nell’ebook, e sono visibili nell’exlibris, che personalizza il libro scaricato con il nome e il cognome di chi l’ha acquistato e con alcune informazioni sull’acquisto (data e numero della transazione, per esempio).
E dopo:

Il vantaggio del watermarking è dato dalla sua natura “sociale”: a differenza dei più comuni sistemi di protezione del contenuto (DRM) che agiscono limitando il lettore nell’utilizzo del file, il watermarking scoraggia la diffusione illecita del file perché contiene anche informazioni personali sull’acquirente.

Grazie per aver evitato il DRM (che ha fallito molte volte per fortuna), ma francamente a farmi tracciare tramite i dati personali no, non ci sto. Pensate come possa diventare pericoloso in futuro sapere cosa legge una certa persona. Non parlo soltanto di marketing mirato (che potrei giustificare soltanto con un drastico abbassamento del prezzo: tu mi mandi pubblicità, ok, ma fammi pagare di meno), ma qui si tratta di venire a conoscenza anche delle sue tendenze politiche, sessuali e quant'altro.
Pensando al DRM al watermarking e ai tanto amati Ebook (amati forse da Amazon, non da me), mi è venuto in mente che questi libri non possono essere prestati. Ammetto che presto i miei mal volentieri (in molti casi non tornano e andarli a richiede sembra quasi chiedere la questua), però ritengo importante poter far leggere qualcosa che ho amato anch'io, che ho vissuto, soltanto per il gusto di poterlo condividere (legalmente, a meno che anche il prestito un giorno diventi illegale) e quindi parlarne .
Nessuno quindi presterà più i libri semplicemente perché nessuno avrà più libri. Nessuno poi avrà più problemi di spazio e non sarà costretto ad andare all'IKEA e comprare una nuova Billy. Pagheremo 10 euro una manciata di bit che dopo sei mesi potremmo perdere (leggete il punto in cui Bookrepublic dice che il libro acquistato è scaricabile soltanto per i sei mesi successivi al primo acquisto). Non avremo quasi nulla in cambio, praticamente. Ma queste forse sono le mie solite paranoie da consumatore tipico nell'era post-industriale, e ne ho veramente tante di questo genere.
E poi mi chiedo: le biblioteche come si adegueranno a questo cambiamento? Nel momento in cui un libro potrà soltanto essere scaricato e non avrà una versione cartacea, come farò io ad averlo in prestito? Sparirà anche questo, forse. Si arriverà al punto in cui se vorrai leggere qualcosa dovrai per forza comprarlo.

sabato 24 luglio 2010

Piccoli cambiamenti in corso

Blogger continua a popupparmi (1) che c'è una Novità! Anteprima migliorata (tm). Ok, la prima volta accetto la segnalazione, la seconda volta la elaboro e forse provo. Dalla terza volta in poi comincio seriamente a scocciarmi.
Questo però mi ha fatto venire voglia di apportare qualche piccola modifica al blog. La struttura comincia a starmi molto stretta: preferirei una struttura a portale in cui mettere in evidenza gli articoli e i video (prodotti da altri ovviamente). In secondo piano le news perché appunto molto effimere.
Sì, mi piacerebbe davvero. Il problema è che questo non è un portale ma un blog personale, non ha uno staff e mi tocca lavorarci da solo. I libri che ho letto e di cui ho parlato sono stati acquistati nel 90% dei casi e nel restante 10% presi in prestito in biblioteca. Se avessi uno staff o mi atteggiassi a "redazione del blablabla" probabilmente qualche libro per ragazzi gratuito lo riceverei. Riceverei anche qualche comunicato stampa in più e con un po' di fortuna anche un invito per la fiera del libro per ragazzi di Bologna (sigh!).
Tornando all'amara realtà ho deciso quindi di modificare per quanto possibile il blog mettendo in rilievo alcune cose da me medesimo (cit) scritte.
Lo scaffale per ragazzi quindi viene ampliato. Adesso contiene:
- Gli ultimi e/o più importanti (questo è deciso da me) articoli del blog dedicato alla letteratura per young adult, ragazzini, bambini delle elementari, prima infanzia.
- Un elenco dei libri letti di cui ho parlato nel blog. In pratica ho scorporato da "Lo scaffale" tutti i libri per ragazzi.
- Una lista di siti dedicati alla letteratura per l'infanzia e per ragazzi (da adesso indico per ragazzi i libri per la fascia d'età 0-19). E' un elenco iniziale, provvisorio, che spero di ampliare presto.
- Un paio di articoli esterni interessanti.

Inoltre ho inaugurato la sezione Michael Ende in cui ho intenzione di raccogliere i miei (e di altri) articoli dedicati al grande scrittore tedesco. Questo lo faccio in previsione anche di un futuro articolo che ho dedicato al soggiorno genzanese del Nostro e che ho pubblicato sulla rivista Vivavoce (sempre dell'area Castelli). Dato che ci sono stati errori di impaginazione nella versione cartacea riporto l'articolo così come l'ho scritto io. L'articolo andrà online fra pochi giorni, il tempo di rivederlo.


(1): Arrrrgh! Significa aprire una finestra o un layer nella pagina del browser per riportare un avviso importante. Dato che è scocciante vi beccate anche questo orrendo neologismo.

giovedì 22 luglio 2010

Cagnanza e padronanza

Tramite i commenti di Anobii, che per la prima volta mi è servito a qualcosa, sono venuto a conoscenza che il primo libro di Peppe Fiore è disponibile gratuitamente sul sito della Gaffi Editore.
Quindi, dopo avervi ricordato di dare un'occhiata a l'attesa di un figlio nella vita di un giovane padre, oggi (Coniglio Editore) e La futura classe dirigente (Minimum Fax) potete scaricare Cagnanza e padronanza al seguente link:

Cagnanza e padronanza

Questa invece è una breve intervista trovata su youtube.

martedì 20 luglio 2010

Ancora la legge sui libri

Sto cercando a fatica dei commenti ma non di semplici lettori come me, ma di addetti ai lavori, di gente che per lavoro deve tirare avanti con i libri: Grandi Editori, piccoli editori e librai di ogni risma.
Li cerco perché non ho capito questa legge e credo che dovrò aspettare per farlo. E' come una manovra finanziaria: senti il ministro di turno sciorinare dati e statistiche e ti chiedi cosa significa. Poi dopo qualche mese ti accorgi che hai meno soldi da spendere e devi fare delle rinunce.
Ai libri, finché è possibile, non vorrei rinunciare.

Mi lascia perplesso il fatto che non ci sia unità tra le piccole case editrici: ho sentito giudizi favorevoli (o almeno parzialmente tali) e giudizi del tutto negativi. Sergio Fanucci, nel video che vi linko qui sotto, chiede ai piccoli editori che si lamentano di entrare all'AIE (Associazione Italiana Editori) e lamentarsi prima di queste faccende e non dopo a gioco fatto.

I seguenti video sono tratti da La compagnia del libro:
Intervista a Sergio Fanucci


intervista a Rodrigo Dias



Qualche link:
http://www.booksblog.it/post/6475/si-discute-alla-camera-la-legge-sul-libro
http://www.affaritaliani.it/culturaspettacoli/gian_arturo_ferrari_legge_libro120710.html

domenica 18 luglio 2010

La morte spiegata ai bambini: La nonna in cielo

Continuo il percorso tematico iniziato con Beniamino e segnalo altri libricini per bambini interessanti che trattano il tema del lutto.

La nonna in cielo, scritto da Anna Lavatelli e illustrato da David Pinter, pone la questione della morte di una nonna come un gioco. La morte è vista come un inizio, e la nonna ovviamente sottolinea che lì dove è adesso, oltre le nuvole, tiene sempre d'occhio la sua adorata nipotina.

"Lo sai, Pucci? La mia nonna è lassu, adesso" dice Emma, affacciandosi alla finestra di casa. "Andiamo in giardino a cercarla, da lì possiamo vedere tutto quanto il cielo". Emma corre veloce, insegue le nuvole e si arrampica sugli alberi. E lì, guardando in cielo, vede la sua cara nonnina ad aspettarla in sella alla bici... Insieme pedalano tra cielo e prato, scherzano e chiacchierano, fanno musica tra gli uccellini e cercano vecchi amici. Emma ora è contenta perché sa che per trovare la sua nonna basta guardare bene oltre l'orizzonte, tra una nuvola leggera e uno spicchio di sole, là dove tutto è possibile.
Età di lettura: da 5 anni.

La nonna in cielo
Lapis Edizioni
26 pp ill. rilegato
Testo: Anna Lavatelli
Disegni: David Pinter

venerdì 16 luglio 2010

Passa la legge sui libri

La legge sui libri è passata alla camera. Questa legge prevede la regolamentazione degli sconti che avranno un tetto massimo del 15% e non permetterà durante il periodo natalizio (dicembre), quello in cui verosimilmente gli acquisti aumentano, di mettere in saldo il proprio catalogo.
Cito da questo articolo:
http://www.lacompagniadellibro.sat2000.it/articolo.php?id=715

“Questo è un problema – sostiene Sandro Ferri, fondatore e titolare di E/O - perché le realtà minori non possono sopportare il peso di una promozione continua, che di fatto supera la barriera del 15 per cento per undici mesi all’anno”.

Cosa succederà dopo l'approvazione della cosiddetta legge sul libro non lo so. E' una legge italiana, quindi di difficile interpretazione. Fatto sta che non appena verrà ratificata anche dal senato e diventerà quindi legge cominceremo inevitabilmente a capirne le conseguenze. E a quel punto, forse, sarà troppo tardi.
E' vera una cosa: le piccole case editrici non possono permettersi tanti sconti. Allo stesso modo le piccole librerie non possono fare gli stessi sconti delle grandi catene per ovvi motivi.
Quindi questa legge dovrebbe tutelare le piccole librerie e le piccole case editrici?

Ma ne siamo sicuri? Mica tanto. So solo che certi sconti, come ho già detto precedentemente, riguardavano anche piccole case editrici (parlo di acquisti online, e non sono sicuro se questi siano considerati dalla legge in approvazione), e la mancanza di questi sconti mi costringerà a diminuire drasticamente l'acquisto di libri, sia online che offline, siano essi libri della Mondadori siano invece della E/O.

Meno sconti significa indubitabilmente meno acquisti, e questo vale per ogni bene. Meno libri in circolazione significa (smentitemi se non è vero) meno cultura.
Allora questa legge mi sembra che a dispetto del favore che si fa alla piccole entità della filiera libraria, comporti una minore circolazione di libri e quindi di idee.
Meno idee in circolazione quindi meno capacità di critica.
 Tutto il resto viene da sé. Ed è una spirale molto brutta.

mercoledì 14 luglio 2010

I libri non si vendono neanche se fossero gratis

Ormai mi sto facendo l'idea che i libri non li vuole più nessuno, neanche a basso costo, neanche con il 50% di sconto, l'80% addirittura.
Ma neanche gratis.

A Roma sta per chiudere la libreria Remainders in cui era possibile trovare libri rari a prezzi stracciati. Nei mercatini le bancarelle dei libri sono praticamente sparite. Anche in quei mercatini (chissà per quale motivo) era ed è possibile trovare libri a basso costo: addirittura usciti pochi mesi prima a tre o cinque euro.
Allo stesso tempo aumentano i kebabbari (al posto di Remainders ci sarà appunto un ristorante a base di kebab). Aumentano inoltre i rivenditori di inutili cianfrusaglie e chincaglierie e sempre nei mercatini ogni tre bancarelle potete trovare quei (mi spiace dirlo) venditori peruviani di dischi kitsch formati da famose canzoni suonate con il flauto (compreso the sound of silence che ho cominciato a odiare). Quasi peggio della finte statue di legno africane.

Perché succede questo? Nessuno legge libri neanche se costano poco? Qualcuno sta cercando di affossare questo mercato di libri usati o vecchi perché appunto per certi versi questo non è un vero mercato? Le persone preferiscono comprare libri di moda appena usciti che costano parecchio (anche sopra i venti euro) piuttosto che un classico a due euro?

lunedì 12 luglio 2010

Beniamino

Sempre scritto da Elfi Nikssen e illustrato da Eline van Lindenhuizen come Laura che ho precedentemente segnalato, Beniamino è un ottimo libricino che aiuta ad affrontare la questione del lutto. Una perdita in famiglia, per un bambino, può essere un'esperienza “strana” nei migliori dei casi, o traumatica se i genitori caricano sul figlio il peso di un'elaborazione del lutto problematica.


A Jacopo muore un fratellino, Beniamino appunto, e avverte il malumore dei genitori anche se non riesce a capirlo fino in fondo. Jacopo viene però aiutato da altre figure educative: i nonni, la zia e soprattutto la maestra (e se in Italia la maestra non venisse considerata soltanto un'impiegata probabilmente riuscirebbe a recuperare questo ruolo e sostenere l'istituzione sociale primaria, la famiglia, lì dove questa è in difficoltà). Jacopo riesce quindi a superare il periodo del lutto con serenità fino all'arrivo di una sorellina.

È un libro scritto con delicatezza e illustrato magnificamente. Utile anche agli adulti per comprendere il punto di vista dei loro piccoli.

Beniamino
28pp. Ill. rilegato
testo: Elfi Njikseen
illustrazioni: Eline van Lindenhuizen
Clavis editore

venerdì 9 luglio 2010

Due anni, un mese, una settimana e una manciata di ore

Ho aperto questo blog due anni fa e devo ammettere che pensavo fosse uno soltanto. Quindi mi stavo già scaldando le mani: che bello, ho un post da scrivere, un bel riempitivo che mi permetterà di grattarmi le ascelle e andare al mare.
Invece non è così. Sono passati più di due anni: due anni, un mese e una settimana. Forse anche qualche ora in più.
Cosa è successo in tutto questo tempo?
Nulla.
Ed è giusto che sia così. La fretta è cattiva consigliera.
Dico e ribadisco che questo blog è nato per mettere online i miei racconti. Inizialmente avrei voluto postare soltanto quelli ed evitare di riempire il blog di cavolate. In questo modo, pensavo, ero sicuro che chi veniva a trovare la Fenice di carta avrebbe letto i miei racconti.
Poi ho capito che non sono così veloce a scrivere. Pensate, sono alle prese con un racconto da febbraio, un racconto nerd dal titolo provvisorio: "Questa è la cronaca dell'ultima apparizione pubblica di Don Zauker prima dell'orrendo fatto ad egli accaduto". Quattro mesi per scrivere circa 12.000 battute. Non confondete: battute, non parole.
Insomma, se scrivo un racconto ogni tre mesi c'è la possibilità di non avere neanche un visitatore. Così è stato infatti. Tre visitatori, quattro, esclusi i parenti ovviamente. Allora ho deciso di dar fuoco alla fenice di carta, darle vita quindi, ed è diventato un blog che parla della cosa meno popolare al mondo dopo l'apparato digerente: i libri.
Ad aggravare il fatto c'è la questione che molti dei libri che compro sono per ragazzi, se non per bambini. Non fantasy o urban fantasy, di quel genere ammetto che leggo poco, quanto piuttosto libri per bambini, di quelli contrassegnati come "dai 7 ai 9 anni", oppure "dagli 11 in su" o addirittura "da 3 anni in su".
Se parlassi soltanto di questo probabilmente non mi seguirebbe nessuno, oppure aumenterei gli accessi. Chissà. E' chiaro però che qualcuno viene a leggere ciò che scrivo ed è per questo motivo che ogni tanto cerco di scrivere cose intelligenti tipo: il quadrato costruito sull'ipotenusa è uguale alla somma dei quadrati costruiti sui cateti (altra citazione).
Poi, ogni tanto, ho scritto anche quelle che fino ad oggi chiamavo recensioni ma che recensioni non sono.
Cosa sono? Non lo so proprio.
Ho  deciso di cambiare il tag a tutte le "recensioni" modificandolo in "lo scaffale", e ho deciso di cambiare anche la voce del menù relativa.
In fondo io non voglio recensire un bel niente e non ho voglia neanche di dire: "Non comprate questo libro", oppure "compratelo subito!". Questo blog non è IBS o BOL.IT o Libreria Universitaria e io non sono un recensore. Sono un tizio che ama leggere e ama parlare di ciò che legge. Quando ho qualcosa da dire su un libro la dico. Se non ho niente da dire, sia se il libro mi è piaciuto sia che non mi è piaciuto, taccio.
Di ogni libro prendo lo spunto che mi ha indotto ad aprire il word processor e lo sviluppo. Ovviamente lo faccio utilizzando ciò che so o che credo di sapere (ulteriore citazione, vediamo chi la capisce) e cercando di dire qualcosa che in rete non c'è. Qualcosa di originale.
Mi sono quindi rifiutato di continuare a chiamare recensione ciò che scrivo, ma molti dei blog e dei portali che parlano di libri dovrebbero fare la stessa cosa: confondono infatti la recensione con il comunicato stampa.
I comunicati stampa qui vengono chiamate "segnalazioni".

Per il resto sapete tutto. Sapete che per adesso non ho nessuna novità in campo editoriale da rivelarvi (ve la dirò se e quando) e non ho altre cose da mettere online.

mercoledì 7 luglio 2010

L'ultima stagione, parte 5 di 5

Divergenza

– Non era più lui – disse alla signora Orlando – non era più l’uomo che conobbi un anno fa in un pub di trastevere. Sorridente, socievole e in pace con la vita.
Era la prima volta che Laura raccontava quella storia. Sospirò e decise di togliersi il peso dallo stomaco finalmente, dopo tre mesi in cui era rimasto dentro di sé come il cancro che si era portato via il marito della signora Orlando. Sfiorò con il dorso di un indice l'occhio sinistro, dove una ferita pulsava dal dolore.
– Riccardo poi non lo voglio neanche sentire nominare – disse a un certo punto – Dopo quello che mi ha fatto e quello che diceva di me, non voglio sentire più il suo nome. Sono stata ingenua a pensare che avrebbe lasciato sua moglie.
Tornò a pendere il cucchiaio, pescando un po' di zucchero da una ciotola bianca ricamata con fiori azzurri. Rovesciò lo zuccherò nel caffè, ripose il cucchiaio accanto alla tazzina e prese a fissare il filo di fumo che saliva. Aspettava che si freddasse un po', ancora un po' prima di berlo. La signora Orlando, o sarebbe meglio dire la vedova Orlando, la guardava pazientemente.
– Ti piace questo appartamento? – le chiese guardandosi attorno.
– Molto – rispose Laura – Non è grande come la casa di campagna, ma è molto funzionale.
– Certo, non mi serve tanto spazio. Mi spiace soltanto di non poter più coltivare, o imparare a farlo.
Ci fu una pausa in cui la signora Orlando storse le labbra raggrinzite e guardò verso il tovagliolo ben sistemato sulla destra della tazzina del caffè. Scosse la testa e tenne a forza gli occhi serrati.
– In realtà comincio a sentire la mancanza di mio marito – sospirò poi.
– Mi piacerebbe poter dire la stessa cosa – disse Laura accennando un sorriso. Soltanto dopo si rese conto che suo marito era vivo, non era stato rosicchiato ai polmoni dal cancro, non aveva dovuto chiamare un'agenzia di pompe funebri, decidere in quale bara seppellirlo, telefonare ai parenti e ricevere da loro le più sentite condoglianze. Le era stato sufficiente dire che se voleva poteva andarsene e che non lo sopportava più.
– Scusami non volevo...
– Certo che non volevi, non ti preoccupare. Sai, avrei preferito vendere a lui la casa
Laura scosse la testa con decisione.
– Marco era diventato paranoico. Continuava a dire che suo padre lo perseguitava, che tutte le cose strane che gli succedevano erano dovute a lui. Credo che quella storia di suo marito che le parla dall'aldilà, dell'empatia e quelle cose lì, l'abbia scosso profondamente, lo sa?
Laura prese la tazzina di caffè e lo bevve tutto in una volta. Freddo e poco zuccherato, era rimasto di fronte a lei per più di mezz'ora.
– Prima di andarsene si è collegato alla sua Adsl ma c’era un guasto sulla linea ed era molto lenta. Se la prendeva con il padre che lo tormentava. Quando il problema fu risolto tornò a essere l’uomo di sempre, gentile e affettuoso. E’ stupido pensarlo, ma sembrava che il suo umore dipendesse dalla velocità della linea, e se era lenta, Dio ce ne scampi! Bestemmiava, urlava, rompeva tutto quello che trovava sotto mano… una volta mi ha picchiato anche. Pensavo che fosse il mio destino essere picchiata, pensavo di meritarmelo in fondo. Un giorno, un anno fa, mi prende e mi dice: “Senti, io devo lavorare, non posso continuare così. Torno a Roma, lì ho la fibra ottica, tu fai come cazzo ti pare”. Non l’ho più sentito.
La signora Orlando si alzò con la tazzina del caffè in mano che tremava, una mano poggiata sul tavolo, e la schiena sempre più curva.
– Lascia, faccio io – disse Laura poggiandole una mano sulla spalla. La signora Orlando tornò a sedersi. Sorrise. Lei prese le tazzine e le sistemò nella lavastoviglie. Sospirò, affaticata, tenendo una mano all'altezza dei fianchi. Chiuse la lavastoviglie.
– Quando partirai? – le chiese la signora Orlando con aria serena.
– Presto, sabato mattina. Sono venuta a salutarti per questo motivo. Venerdì scade il contratto e ovviamente Riccardo ha fatto in modo che non mi fosse rinnovato.
Laura si voltò di lato. Osservò allo specchio quel corpo che negli ultimi anni aveva odiato e che adesso doveva imparare ad amare di nuovo. Poi accarezzò l'ombelico sotto la maglietta.
Qualche minuto dopo si congedò dalla signora Orlando. Era stanca e voleva mettersi a letto subito dopo cena. La signora Orlando la abbracciò come avrebbe abbracciato una figlia. Laura le disse che le avrebbe fatto avere sue notizie. Nonostante la promessa di tornare presto a trovarla, non lo fece mai.

Laura spense l'iPod quando arrivò al termine di “Parole parole”. La voce calda di Alberto Lupo le ricordava quella di suo padre. La voce di sua madre invece era tutt'altra cosa, almeno così le sembrava di ricordare. Non aveva la stessa ferma consapevolezza di essere ingannata. A differenza di Mina non si rese mai conto che essere tradita e picchiata non faceva parte della normale vita di coppia.
Un auricolare scivolò via dall'orecchio cadendo sul cuscino. Un attimo dopo, al suo posto, sentì la punta calda e umida della lingua di Riccardo.
– Smettila – disse infastidita.
– Dammi il tempo di ricaricare e sono tuo – rispose lui. Le accarezzò la testa, poi scese sul seno e si fermò poco più giù.
– Hai messo su un po’ di pancetta, eh! – disse stiracchiandosi nel letto. Laura si voltò e lo guardò fisso negli occhi un'ultima volta.
– Sono incinta – disse con un tono di voce freddo.

lunedì 5 luglio 2010

La straordinaria invenzione di Hugo Cabret

Parlo di questo libro con due anni di ritardo, o forse più, quindi non mi dilungherò molto: chi vuole leggere recensioni approfondite lo può fare in uno dei tanti portali fantasy e/o per ragazzi del web. Mi limito a ribadire che la particolarità de La straordinaria invenzione di Hugo Cabret sta nella perfetta unione di parole e illustrazioni, dove le parole sono a corredo, non viceversa. Più che un romanzo lo ritengo una lunga dichiarazione d'amore al cinema delle origini che vedeva tra i protagonisti George Méliès il cui film Le voyage dans la Lune (Viaggio nella Luna) è diventato rappresentativo di un'epoca.
Appassionato di illusionismo, Méliès non ha fatto altro che trasporre questa "magia" nel cinema sperimentando tecniche narrative e notevoli, per l'epoca, effetti speciali. Chiunque ha nella mente l'immagine della luna con un missile infilato in un occhio.
Il libro di Brian Selzick non mi ha affascinato tanto per la trama, semplice, lineare, senza particolari colpi di scena, ma sicuramente per le belle illustrazioni dal taglio cinematografico (zoom vorticosi,carrellate e primissimi piani) molte volte sacrificate nel formato con cui sono state proposte: avrei preferito un formato più grande per valorizzare proprio queste illustrazioni e un'edizione in due volumi, così come è diviso il romanzo.
Il libro è inoltre arricchito da immagini tratte proprio da quei film a cui l'autore ha voluto rendere omaggio che lo rendono quindi una sorta di narrazione multimediale.
La cosa straordinaria non è tanto l'invenzione del giovane Hugo Cabret, un orfanello che vive nella stazione dei treni della Parigi degli anni '30 e che si occupa della riparazione degli orologi, quanto appunto la vita del cineasta George Méliès. Questa infatti non ha avuto bisogno di particolari invenzioni narrative per diventare "fiabesca" e per chi come me non ne sapeva nulla è stata una bella scoperta. Di questo libro probabilmente si tornerà a parlare nel 2011 quando uscirà la versione cinematografica diretta da Martin Scorsese. In 3D purtroppo.

La straordinaria invenzione di Hugo Cabret
di Brian Selznick
Ed. Mondadori

sabato 3 luglio 2010

La strega del giovedì sera

La questione dello Strega ormai la conoscono tutti: tutti ne parlano male e tutti quindi lo pubblicizzano. E' marketing anche questo.
Le polemiche dove sono finite? Per tre anni il gruppo Mondadori vince lo strega e tutti si arrabbiano: parlano di complotti, voti comprati, favori, roba all'italiana insomma. Quest'anno quindi avrebbe dovuto essere l'anno dell'alternanza: finalmente non avrebbe vinto un libro del gruppo Mondadori ma un libro della Rizzoli, e la candidata ideale per la Rizzoli è stata Silvia Avallone con Acciaio. Giovane, esordiente, sveglia, telegenica e con una buona parlantina. Tutte qualità necessarie allo scrittore moderno. La polemica si è quindi spostata sulla qualità dei vincitori e non sul gruppo editoriale. La Avallone, secondo molti e non a torto, stava calcando le orme lasciate da Paolo Giordano, anch'egli giovane e belloccio scrittore che con La solitudine dei numeri primi ha sbancato sia allo Strega sia nelle classifiche di vendita. Quindi in questi mesi tutti si sono chiesti: ma questo Acciaio è davvero così bello da dover (poter) vincere lo Strega e quindi rimanere alla storia della letteratura italiana insieme a Natalia Ginzurg, Elsa Morante e Lalla Romano (tra le altre)? La mia personalissima risposta è no. Ma ho letto soltanto qualche decina di pagine quindi è un commento parziale.
Il mio parere è che un certo tipo di marketing si può applicare una volta sola, la seconda volta ti sgamano. Quindi la Avallone, da regina del gossip, della letteratura e delle vendite, è diventata la vittima sacrificale di un sistema che inizialmente ti ha fatto credere che l'assassino era la ragazza della porta accanto e poi tadaaa in realtà era il coinquilino fasciocomunista.
Allo Strega mancava l'elemento sorpresa e questo c'è stato puntualmente. E forse stavolta ha veramente vinto il libro migliore.
Bisogna soltanto sperare che la Avallone e Giordano non abbiano fretta di entrare nelle antologie, perché se non ci sono arrivati con il primo libro lo potranno fare con il secondo, o il decimo, o l'ultimo.

venerdì 2 luglio 2010

In lettura e futuri aggiornamenti, atto secondo

I periodi di intesa lettura si alternano con periodi impegnativi sotto altri aspetti. Questo è un periodo in cui non ho molto tempo per leggere e neanche un secondo per scrivere (eppure lo vorrei).
Per questo motivo la pila sul mio comodino adesso è ridotta a... dodici libri.
Non ve li elenco tutti: ci sono manuali di letteratura per l'infanzia (quello di Boero e De Luca, ed. Laterza che ormai è fisso sul comodino per le letture e riletture), ci sono libri per la prima infanzia, parecchi e a tema, lo scoprirete quando ne palerò su questo blog; c'è inoltre l'inossidabile Wuthering Heigts che, me tapino, non ho ancora terminato. Però ho cambiato edizione: sono passato dall'edizione uscita su Repubblica che è tradotta bene ma ha i caratteri troppo piccoli, a quella Einaudi tradotta da Antonio Meo (ma ammetto che preferisco la traduzione di Paola Brusasco) e con un'introduzione di Virginia Woolf. Almeno l'edizione Einaudi ha i caratteri più grandi e non mi stancano gli occhi, ti pare poco caro lettore?
Ci sono altri libri per ragazzi in lettura tra cui Il figlio del cimitero di Neil Gaiman, fresco vincitore del Carnagie medal, un libro di Moony Witcher, uno di Beatrice Masini e un altro di PD Baccalario.
Dulcis (?) in fundo ho iniziato anche Acciaio di Silvia Avallone.
Questo post è stato scritto alle 19:00 del 1 luglio 2010 e proprio stasera la Avallone, con molta probabilità, vincerà lo Strega.
In realtà quando questo post andrà online Silvia Avallone avrà già vinto dato che verrà programmato per le 9:00 del 2 luglio. Quindi dato che tutti ne parleranno e tutti andranno a cercare le sue foto su internet (è giovane, non si sa mai pensano i più (e a questi più però consiglio di cercare casomai un'altra scrittrice: Giorgia Wurth, scrittrice della Fazi Editore e bella presenza)) continuerò a scrivere Silvia Avallone in modo da aumentare gli accessi.
Alla prossima.