venerdì 25 giugno 2010

Esbat

Quando ho finito di leggere Esbat la prima cosa che ho pensato è stato: prima o poi qualcuno doveva farlo. Doveva portare alla luce del giorno quel sottobosco formato dal fandom hotaku che si riunisce in forum, gruppi facebook, blog e che, oltre a discutere di anime e manga, ha voglia di appropriarsi di quel mondo riscrivendolo a proprio modo.
Il mondo delle fan fiction è molto variegato, giovane soprattutto. Questa ondata di fan-writer e hotaku in età arriva fino alla mia generazione, quella che ha visto la prima messa in onda di Goldrake su Rai 1 in quel meraviglioso pomeriggio del 4 aprile 1978 e ha vissuto l'ondata di  anime che ne è conseguito: robottoni di ogni genere (dai nagaiani Goldrake, Mazinga Z e Jeeg all'immortale Gundam di Tomino), ha visto maghette e streghe (Chappy, Bia, Sally) e molti shojo, soprattutto Lady Oscar che forse è il cartone animato più “riscritto” della rete, fino alle ultime produzioni di culto come Death Note e appunto Inuyasha, l'anime che ha dato vita a una fan fiction che poi è diventata Esbat nel momento in cui è stata scoperta da un'agenzia letteraria.
Lara Manni ha poco più di trent'anni, un blog molto attivo in cui discute di fantasy e letteratura con fan e colleghi scrittori, un canale su Anobii, un profilo Facebook e un fan club per il suo libro. È una donna (non ragazzina finalmente!) attenta alle tecnologie e avvezza al confronto pubblico, tant'è che il prototipo di Esbat (la fan fiction dedicata all'anime di Rumiko Takahashi Inuyasha) è stato discusso, criticato, modificato, e quindi inevitabilmente migliorato. Migliorato a tal punto da attirare l'attenzione di un'importante agenzia letteraria che l'ha proposto e fatto pubblicare nientemeno che per la Feltrinelli.
Ho letto questo libro conoscendo già tutta la sua genesi e questo, quindi, ha inevitabilmente modificato la  percezione che avrei potuto avere dei personaggi e dell'ambientazione. Ciò che resta, dopo la lettura, è la sensazione di aver avuto a che fare con un anime avventuroso, di aver vissuto e letto questa storia come se avessi visto compulsivamente una puntata dietro l'altra.
Quindi Esbat, oltre a essere scritto bene ed essere una buona lettura (anche se l'accostamento a David Foster Wallace è eccessivo e quello al New Italian Epic azzardato), è un fantasy originale, metanarrativo,  particolare, sicuramente poco italiano, (ma neanche tutto il filone che si rifà alla mitologia celtica lo è in fondo a meno che non si parli di med-fantasy e in questo caso ci sono punti di intersezione evidenti), e rappresenta quel mondo del fandom che andava in qualche modo ufficializzato con una vera pubblicazione prima che questo inevitabilmente, in relazione alla future evoluzioni della vita digitale sul web, si trasformi o scompaia.

Esbat
di Lara Manni
Feltrinelli Editore
16,50 euro

Blog dell'autrice:
http://laramanni.wordpress.com/

Recensioni:
http://www.carmillaonline.com/archives/2009/09/003193.html
Esbat e la nuova epica italiana

2 commenti:

Glauco Silvestri ha detto...

E' tantissimo tempo che sono tentato di prenderlo...

Mirco ha detto...

Provalo, magari ti piace. Ci sono recensioni dettagliate in giro.