lunedì 31 maggio 2010

Giornata contro l'editoria a pagamento

Editoria a pagamento: cos’è? È quella cosa per cui tu, aspirante scrittore a caccia di una casa editrice, devi sborsare soldi per vedere pubblicata la tua opera.
In altri termini significa che tu, impiegato presso una qualsiasi azienda, devi pagare il tuo capo 1200€ al mese. Perché? Perché sì, naturalmente, perché il mercato è in crisi e non pretenderai che l’azienda si sobbarchi rischi simili? Già ti permettono di lavorare e di avere un posto quando la crisi finirà, quindi zitto e firma l’assegno.

Questa è la prima giornata nazionale contro l’editoria a pagamento, caro scrittore, e siamo qui non tanto per protestare quanto per informare tutti gli autori che, come te, sono alla ricerca di un editore che pagare per pubblicare non è l’unico modo.
E non è nemmeno la regola.

Pubblicare non è un diritto. Non è un diritto inalienabile dell’uomo, si può vivere benissimo anche senza pubblicare un libro. Detto questo, pensa un attimo a una cosa. Prova a immaginare di avere solo la terza media e di volere, a tutti i costi, diventare architetto.
Cosa fai? Vai in uno studio e pretendi di essere assunto? No. Non lo faresti mai, nemmeno ti passa per la testa: non hai le competenze per farlo e un tuo errore causerebbe la morte di molte persone.
Allora perché intestardirsi sul voler pubblicare a tutti i costi? Diventeresti architetto corrompendo, pagando chi ti assume e sapendo che potresti ammazzare qualcuno?
Pubblicare senza averne le competenze equivale a voler fare l’architetto con la licenza media.
Se pagare l’esaminatore per farti passare l’esame della patente senza studiare è corruzione, pagare per pubblicare è perfettamente legale ma a conti fatti cambia qualcosa?
La maggioranza degli editori a pagamento pubblica qualunque cosa. A questo proposito guardati questo video.

Pubblicare non è un servizio. L’editore che sceglie di pubblicare un manoscritto non lo fa per carità divina, per fare un favore all’autore o perché l’autore gli è simpatico: lo fa perché crede che da quel libro potrà ricavarci qualcosa in termini economici.
L’editore è un imprenditore: scommette i propri soldi in ciò che ritiene redditizio; esattamente come fa chi acquista le azioni in borsa, esattamente come chi apre un’attività.
Pubblicare un libro è un lavoro. Un lavoro che va retribuito, perché su quel lavoro l’azienda ci guadagnerà. La tua azienda guadagna anche grazie al tuo lavoro; l’editore guadagna grazie al tuo libro.
Sarebbe come pensare a un ristorante senza pietanze: se chi gli fornisce gli alimenti non viene pagato il ristoratore rimarrà presto senza nulla da dare ai suoi clienti. Il ristoratore non chiede al suo fornitore di pagarlo per fornirgli la merce, è l’esatto opposto.
Ci pensi a un venditore all’ingrosso che viene apostrofato con “o mi paghi o io la tua merce non la prendo”?

Pubblicare senza essere conosciuti non è impossibile. Così come non è impossibile pubblicare gratis. Gli editori che pubblicano esordienti senza chiedere un centesimo ce ne sono a centinaia (e qui ne potete trovare più di 120).
E se nessun editore non a pagamento ti pubblica ti si aprono due vie: rinunciare e pensare che probabilmente nel testo c’è qualcosa che non va o scegliere l’autopubblicazione tramite un POD (Print On Demand) come Lulu o Boopen o Ilmiolibro, avendo cura di dare la disponibilità del download gratuito assieme all’acquisto del testo cartaceo.
Se stai pensando che in questo modo, senza un editore a pagamento alle spalle, non avrai editing, correzione bozze, copertina e promozione sbagli: l’unica cosa che ti mancherà sarà la copertina.

domenica 30 maggio 2010

Tra quidditch e animali fantastici

Sono stati finalmente ristampati già da un po' di tempo i due volumetti Il quidditch attraverso i secoli di Whisp Kennilworthy e Animali fantastici: dove trovarli di J.K. Rowling.
Il primo tratta la storia dello sport più famoso del mondo magico, il quidditch appunto. Questo manuale è ancor oggi apprezzato dai maghetti inglesi che studiano a Hogwarts. Il secondo è invece un'esaustiva guida agli animali del mondo non-babbano che probabilmente non vedrete mai. E' scritto da J.K. Rowling e dovrebbe essere una copia dell'originale di Newt Scamandro.
I proventi saranno devoluti in beneficenza.

Da IBS:

Non c'è casa di maghi in tutto il paese dove non troneggi una copia di "Gli animali fantastici: dove trovarli". Ora, solo per breve periodo, anche i Babbani avranno la possibilità di scoprire dove vivono i Quintaped, cosa mangiano i Puffskein e perché è cosa saggia non lasciare latte in giro per i Knarl. Età di lettura: da 6 anni.
Link IBS







 Se vi siete mai domandati l'origine del Boccino d'Oro, da dove siano spuntati i Bolidi e perché i Wigtown Wanderers abbiano l'immagine di una mannaia d'argento sulla divisa, allora "Il Quidditch attraverso i secoli" è il libro che fa per voi. Questa edizione limitata è una copia del volume custodito nella Biblioteca di Hogwarts e consultato quasi quotidianamente dai giovani tifosi del Quidditch. Età di lettura: da 8 anni.
Link IBS

venerdì 28 maggio 2010

Nel paese dei mostri selvaggi

Parto da un'ammissione: se non avessi visto il film non avrei mai conosciuto questo libriccino per bambini. Nel paese dei mostri selvaggi è un'opera di Maurice Sendak, scrittore e illustratore americano. Maurice decise di diventare un illustratore dopo aver visto Fantasia di Walt Disney.
Il suo successo più grande è proprio il libro in oggetto pubblicato con il titolo Where the wild thing are nel 1963.
Sendak ha vinto nel 1982 il National Book Award dedicato alla letteratura per l'infanzia con Outside over there. Gli è stato conferito inoltre il premio Astrid Lindgren nel 2003.
Nel paese dei mostri selvaggi è pubblicato in Italia dalla Babalibri.
E' un libro molto poetico e comunicativo in una perfetta fusione di testi, brevi e adatti ai bambini dai tre anni in su, e illustrazioni.

Dal sito della Babalibri:
Maurice Sendak.
È ormai considerato da molto tempo il più geniale illustratore di libri per bambini. Nasce a Brooklyn nel 1928 da genitori ebrei polacchi immigrati, a 20 anni costruisce giocattoli animati in legno che richiamano l'attenzione di un grande commerciante che lo vuole come assistente. A 31 anni ha già illustrato una cinquantina di libri. Ispirato da tante cose – da Mozart a Topolino passando per Henry James, il romaticismo e i film di mostri – diviene a sua volta ispiratore delle tesi di Bruno Bettelheim e dei più importanti illustratori delle nuove generazioni.


Il film.
Il film ha reso la storia molto ricca. E' girato e montato in maniera particolare, sicuramente fuori dai canoni con cui siamo abituati a vedere film per ragazzi e bambini. Gli stessi mostri selvaggi non sono altro che enormi pupazzoni di stoffa e non ricostruzioni digitalizzate tridimensionali. Ottimo film.

Nel paese dei mostri selvaggi
Testo e illustrazioni di Maurice Sendak
Babalibri Editore
Traduzione di Antonio Porta
Cartonato pp. 48
Formato 25x23 cm
Prezzo € 12,50
ISBN 978-88-8362-007-2

mercoledì 26 maggio 2010

Presentazione del premio H.C. Andersen di Sestri Levante

Direttamente dal canale youtube de La compagnia del libro, un breve video di presentazione del premio Andersen che quest'anno si svolgerà dal 27 al 30 maggio.

martedì 25 maggio 2010

Niente panico


Nel frattempo sappiate che E un'altra cosa... di Eoin Colfer è già uscito e disponibile in libreria.

domenica 23 maggio 2010

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Avete capito di cosa parla il subject? Se non è chiaro ve lo spiego. Si tratta di un'iniziativa della AIE (Associazione Italiana Editori), Se mi vuoi bene il 23 maggio regalami un libro, nata per promuovere la vendita lettura di libri incentivandone l'acquisto.
Quello che penso io di questo tipo di iniziative l'ho già accennato tempo fa in occasione dell'iniziativa Leggere, leggere, leggere (con la differenza che quella iniziativa era nata da un bibliofilo senza alcun interesse) e non ho cambiato idea.
La lettura non va incentiva in questo modo, soprattutto non a suon di imperativi. Il piacere di leggere va innanzitutto promosso nelle scuole perché i bambini devono avere l'opportunità di familiarizzare con il libro. Infatti i bambini che hanno una biblioteca domestica, quindi hanno genitori lettori, leggono di più. Poi andrebbero riorganizzate le biblioteche scolastiche, purtroppo poco presenti. Poi andrebbero incentivate le biblioteche comunali che hanno sempre meno fondi da parte delle istituzioni. Infine i libri costano sempre di più e questo purtroppo scoraggia sia i lettori occasionali sia quelli abituali.
Questo tipo di celebrazione, quindi, mi lascia davvero perplesso e mi fa riflettere sul perché si spendano tante energie e risorse che forse andrebbero veicolate meglio.

Quindi, se mi volete bene, ma soprattutto se volete bene ai libri che leggete potete:
se siete un comune lettore:
utilizzare il vostro blog, un forum a cui siete iscritti o il profilo Facebook per parlare di un libro (se già non lo fate), oppure regalare una tessera bibliotecaria.
Se siete una casa editrice:
praticare degli sconti o regalare libri, anche se la AIE dice che regalare un libro significa svalutarlo.
Se siete una libreria:
praticare sconti, promuovere letture, incontri con scrittori, regalare libri (vedi punto precedente).
Se siete scrittori:
scrivere bene e amare i vostri lettori.

venerdì 21 maggio 2010

Uscite Aliberti Junior

Candia Castellani pp. 32, € 12,00 Dai 6 anni isbn: 978-88-7424-603-8
Una vera storia d’amore quella tra l’imperatore Shah Jahan e la moglie prediletta Mumtaz Mahal (il Gioiello del Palazzo). Nel XVI secolo ad Agra, nell’India settentrionale, la sposa dell’imperatore muore dando alla luce il suo quattordicesimo figlio. Shah Jahan ne sarà talmente addolorato da fare erigere a suo ricordo il Taj Mahal, un monumento all’amore eterno, per custodire le spoglie terrene della sua amata.
Il Taj Mahal è da sempre considerato una delle più notevoli bellezze architettoniche dell'India e del mondo a tal punto che il complesso è tra i patrimoni dell'umanità dell'UNESCO dal dicembre 1983.
«Non un pezzo di architettura come sono altri edifici, ma la passione orgogliosa di un imperatore trasformata in pietre viventi»
(Edwin Arnold)
Nel 2007 è entrato a pieno titolo fra le 7 meraviglie del mondo moderno.
Candia Castellani, allieva dell’illustratore Leonardo Mattioli, si è diplomata nel 1997 all’Istituto d’Arte di Firenze. Nel 2006 ha frequentato la scuola di Sarmede con l’illustratrice Linda Wolfsgruber e dal 2007 è allieva di Octavia Monaco. Ha lavorato saltuariamente presso Sergio Staino, il disegnatore di Bobo.

Kirsten Boie, Philip Waechter pp. 32, € 12,50 Dai 6 anni isbn: 978-88-7424-601-4
La pecora Beppe desidera un piccolo uomo tutto per sé. Quando finalmente lo riceve in dono, scopre di avere molto da fare: deve dargli da mangiare, pulire la gabbietta, portarlo a passeggio.
Un giorno, però, l'omino scappa e scompare nel bosco e... succede l'imprevisto!
Un divertente mondo possibile dove tutto è il contrario di tutto e gli animali prendono il posto delle persone.
Kirsten Boie, è nata nel 1950 ad Amburgo. Ha pubblicato più di 60 libri per bambini e ragazzi.
Oggi è una delle più eccellenti autrici di libri per l'infanzi a a livello nazionale e internazionale. Per ben tre volte [1999, 2001, 2003] ha ricevuto il Premio Hans Christian Andersen, il più alto riconoscimento internazionale nella Letteratura per bambini e ragazzi.
Philip Waechter, è nato nel 1968 a Francoforte sul Meno, lavora come grafico e illustratore a Francoforte, dove ha fondato insieme ad altri
l'atelier Labor. Per la sua opera il suo nome è stato inserito nel catalogo annuale White Raens che seleziona libri da tutto il mondo degni di nota. Dello stesso autore Aliberti Junior ha già pubblicato Io, Papà passo a passo, e Diventare famoso.

Eva Schatz, Susanne Straßer pp. 32, € 12,00 Dai 2 anni isbn: 978-88-7424-602-1
Dov'è sparita la coda di Franz il bassotto? L'avrà rubata qualcuno? Franz la cerca e la cerca... per tutto il giorno andando dal macellaio, dal fruttivendolo, al circo, al parco..nei luoghi più impensabili! Ma che fatica..la coda non si trova da nessuna parte eppure, scrutando con attenzione i disegni che accompagnano la storia, la coda compare in ognuno di essi! Nelle divertenti illustrazioni di Susanne Straßer, infatti, la coda di Franz è camuffata in ogni tavola: è la cintura del macellaio, il baffo del domatore, il corpo della libellula, la bocca del gatto.. Ma solo una è la vera coda di Franz! Ai piccoli lettori il compito di svelare il tranello!! Eva Schatz è autrice di libri per bambini Susanne Straßer vive e lavora a Monaco, dove realizza illustrazioni per l'editoria internazionale e
per la pubblicità.

giovedì 20 maggio 2010

Perché mi accorgo che morire adesso non serve

Purtroppo questo suo desiderio non è stato esaudito.

martedì 18 maggio 2010

La compagnia del libro, Il fantastico in Italia e altre questioni

Consiglio di mettere tra i bookmark e nel lettore dei feed RSS il sito de La compagnia del libro. Dopo averlo scoperto, da poco purtroppo, mi sono perso tra i tantissimi articoli e video che lo compongono, tutti approfonditi e non, come capita sempre più spesso, semplici copia/incolla di comunicati stampa o accozzaglie di informazioni superficiali e/o sbagliate alla wikipedia (come non essere d'accordo in questo caso con Umberto Eco?).

Tra i vari canali mi interessa quello legato al mondo della letteratura per l'infanzia Giovani lettori e quello di Fantàsia legato al mondo del fantasy e fantastico.
Del primo canale vi consiglio di leggere l'editoriale Letteratura per ragazzi, le soluzioni ci sono che inizia con una citazione di Antonio Faeti, illustre studioso di letteratura per l'infanzia, e analizza i motivi per cui di letteratura per l'infanzia si parla poco. Cosa che mi chiedo anch'io e mi sorprende dato che ci sono autori che vendono molto e in tutto il mondo (tra cui Moony Witcher, P.D. Baccalario e Silvana De Mari).

Del secondo canale invece volevo segnalare il poco entusiastico resoconto della tavola rotonda I giovani del fantasy italiano avvenuta in quel di Torino dove alcuni scrittori, Elisa Rosso (Il libro del destino, ed. Piemme), Francesco Falconi (Estasia, Gothica, ecc.), Francesco Dimitri (Pan e Alice nel paese della vaporità) e Francesco Barbi (L'acchiapparatti, ed. B.C. Dalai), hanno discusso sui metodi di scrittura e sulla dignità del romanzo di genere (riporto ciò che ho sentito dire, non c'ero), questione che nei mesi passati ha fomentato innumerevoli e accesi dibattiti sui blog di Loredana Lipperini (forse l'unico critico letterario a credere nel genere?) e sui blog degli autori stessi (Lara Manni, Licia Troisi, Francesco Dimitri, Francesco Falconi e tanti altri).
Una valutazione così drastica (la definizione di epigono è svilente in questo caso) meriterebbe una seria discussione, possibilmente senza sminuire a priori il lavoro di quegli autori che, con risultati più o meno efficaci, ce la mettono tutta e cercano di portare in Italia un genere che viene ancora considerato di serie B o peggio ancora per bambini, come se questo fosse indice di superficialità.

lunedì 17 maggio 2010

E' tempo di tornare a casa

sabato 15 maggio 2010

venerdì 14 maggio 2010

Quantità o qualità?

Incollo dal Corriere della Sera, formattazione compresa:


Libri: italiani leggono poco, 3 titoli all'anno

12 Maggio 2010 11:25 CULTURA E SPETTACOLO

Se gli italiani leggessero soltanto i titoli sarebbero senz'altro più colti e potrebbero usare il resto del tempo per farsi una bella passeggiata. Il problema dunque è proprio questo: è che oltre i titoli leggono anche il resto.

Ok, scherzi  parte, parlando dei libri si fa sempre un discorso di quantità: si legge poco. Questo secondo me è il punto di vista delle case editrici che, è chiaro, devono fare i conti con i numeri.
Ma i lettori?
I lettori dovrebbero fare i conti con la qualità del libro che leggono, non con la quantità.
L'importante poi è come si usa, il libro dico.
Cito dal PDF:
Nel 2009 il 45,1% della popolazione di 6 anni e più (oltre 25 milioni
e 300 mila persone) dichiara di aver letto almeno un libro.
Quale libro? Il libro di Cassano? Il libro di ricette della Parodi? Le istruzioni del decoder digitale terrestre?
I numeri sono importanti per il mercato o per la cultura?

Questo è l'indagine completa dell'Istat

giovedì 13 maggio 2010

Al salone del libro di Torino...

martedì 11 maggio 2010

Salone del libro di Torino

E' quasi inutile ricordarvelo: chi legge questo blog lo sa. Dal 13 al 17 maggio a Torino ci sarà l'annuale edizione del Salone del libro, la più importante vetrina italiiana per gli editori e, perché no, anche per gli esordienti a cui auguro di avere dei buoni contatti.


Per la prima volta al Lingotto Fiere Scott Turow, maestro del legal thriller, e gli altri americani Jonathan Lethem, Jim Nisbet presentato da Sandro Veronesi e Glenn Cooper. La scrittrice belga Amélie Nothomb, anch’essa per la prima volta al Lingotto Fiere, sarà accompagnata dalla sorella Juliette. Tra gli indiani: Kiran Desai, Vikas Swarup, Tarun Tejpal, Anita Nair, Sampat Pal. E Poi Eugenio Scalfari, Dario Fo, Umberto Eco, Gianrico Carofiglio, Paolo Villaggio...
Il tema di quest'anno è La memoria svelata. Tra i relatori ci sono il cardinale Bagnasco e Umberto Eco.
http://www.salonelibro.it/it/salone/tema.html

Che cosa è per noi, oggi, la memoria? Come la pensiamo, come la utilizziamo? La scelta della memoria come motivo conduttore del Salone 2010 nasce dalla constatazione di un paradosso: proprio nel momento in cui, grazie alle nuove tecnologie, possiamo disporre di sterminate banche dati, tanto vaste come da sfidare la nostra stessa immaginazione e capacità di gestione, ci siamo accorti che il nostro rapporto con il passato si è fatto distratto, intermittente, quasi infastidito
Il paese ospite è l'India.
http://www.salonelibro.it/it/salone/paese-ospite.html
Sin dai tempi di Guido Gozzano, reporter incantato che si avventurava nelle magie e nei violenti contrasti della «cuna del mondo», e delle prorompenti reinvenzioni esotiche di Emilio Salgari, l’India ha sempre avuto un ruolo di primo piano nella fantasia collettiva degli Italiani, sino a porsi come rifugio e alterità radicale per quanti si sentono insoddisfatti dai modelli occidentali di vita e di pensiero.

E' inutile riportarvi tutto il programma perché è immenso, pieno di incontri e autori. Vi invito dunque a visitare il loro sito ufficiale e farvi un'idea.

http://www.salonelibro.it/it/home.html

domenica 9 maggio 2010

Mamma Emilia di Erri De Luca



In te sono stato albume, uovo, pesce,
le ere sconfinate della terra
ho attraversato nella tua placenta,
fuori di te sono contato a giorni.

In te sono passato da cellula a scheletro
un milione di volte mi sono ingrandito,
fuori di te l’accrescimento è stato immensamente meno.

Sono sgusciato dalla tua pienezza
senza lasciarti vuota perché il vuoto
l’ho portato con me.

Sono venuto nudo, mi hai coperto
così ho imparato nudità e pudore
il latte e la sua assenza.

Mi hai messo in bocca tutte le parole
a cucchiaini, tranne una: mamma.
Quella l’inventa il figlio sbattendo le due labbra
quella l’insegna il figlio.

Da te ho preso le voci del mio luogo,
le canzoni, le ingiurie, gli scongiuri,
da te ho ascoltato il primo libro
dietro la febbre della scarlattina.

Ti ho dato aiuto a vomitare, a friggere le pizze,
a scrivere una lettera, ad accendere un fuoco,
a finire le parole crociate, ti ho versato il vino
e ho macchiato la tavola,
non ti ho messo un nipote sulle gambe
non ti ho fatto bussare a una prigione
non ancora,
da te ho imparato il lutto e l’ora di finirlo,
a tuo padre somiglio, a tuo fratello,
non sono stato figlio.
Da te ho preso gli occhi chiari
Non il loro peso
A te ho nascosto tutto.

Ho promesso di bruciare il tuo corpo
di non darlo alla terra. Ti darò al fuoco
fratello vulcano che ci orientava il sonno.

Ti spargerò nell’aria dopo l’acquazzone
all’ora dell’arcobaleno
che ti faceva spalancare gli occhi.

sabato 8 maggio 2010

E c'è pure la risposta

In risposta a questa lettera...


Egregio signore che scrive in questo blog,
sono Adelaide la reietta, ma tu puoi chiamarmi anche Heidi se ti piace. E no, non ti preoccupare, non dirò in giro che hai copiato il nome da Johanna Spyri o quell'altro tedesco di cui hai scritto giorni fa.
Anzi, chiamami semplicemente signorina Adelaide.
Mi dia del lei dato che ci siamo, tu che hai osato farmi sprofondare in un pozzo come una certa Alice di nostra conoscenza, con la differenza che io ci ho rimesso le penne. Mi prendi pure in giro e mi chiedi se voglio un'edizione illustrata da John Tenniel! Ah Ah!
Il tuo senso dell'umorismo lascia a desiderare. Ovvero lascia desiderare che la smetti di scrivere.
Quindi volevo dirti che sono lieta che hai rivisto tutto il primo capitolo, però adesso rileggi anche gli altri tre e vai avanti. Dammi una storia, ma che sia interessante e non troppo buonista come quella con le tre A, che io chiamo apatia, anemia e abulia, e il loro stupido tappeto volante.
E non fowardargli la mia email, so già che almeno una di loro mi riempirà di insulti.

La tua, ma neanche troppo
Adelaide

venerdì 7 maggio 2010

In lettura e futuri aggiornamenti

Cose lette
Ho appena finito di leggere La bussola d'oro e sono rimasto affascinato dallo stile di scrittura di Philip Pullman. Il suo è uno stile ricco, complesso ma non per questo incomprensibile. Mi chiedo ancora una volta come mai è difficile che uno scrittore inglese mi deluda. Gli inglesi hanno molta cura della propria lingua, quando scrivono sembrano amarla visceralmente.
Questa ricchezza quindi da cosa dipende? Dalle scuole? Può darsi. L'Italia è il paese europeo con maggior squilibrio tra investimenti scolastici e resa (comprensione del testo). A differenza dell'Irlanda (1), per esempio, si spende tanto e si ottiene poco.

Cose da leggere
Finito La bussola d'oro ho subito cominciato Bambini nel bosco di Beatrice Masini di cui ho già recensito Diario di una casa vuota. Questo romanzo è stato candidato dalla Fanucci al premio Strega, compare quindi tra i dodici finalisti. Non vincerà, anzi, probabilmente non sarà neanche tra i primi cinque, ma la scelta della Fanucci è interessante e provocatoria. Questo libro fa parte di una nuova collana, Tweens, che presenta tra gli autori anche Silvana De Mari (Il gatto dagli occhi d'oro) e Pierdomenico Baccalario (La bambina che leggeva libri).

Blog
Credo che fra un po' di giorni vi dovrete sorbire un lungo racconto che ho scritto un anno (forse due) fa e che sono riuscito finalmente a editare. E' la versione lunga di Connessione persa. Lo metterò a puntate sul blog e, forse, in pdf.
Ci saranno poi nuove strisce umoristiche. Ezio, Sauro e Italo dovrebbero confermarmi a giorni la loro presenza alla fiera del libro di Torino. E lì ne vedremo delle belle.

(1). Fonte: Scommettere sui giovani, edito da AIE (Associazione Italiana Editori).

mercoledì 5 maggio 2010

Heidi è un plagio?

Heidi (Heidis lehr- und wanderjahre), il famoso libro della scrittrice svizzera Johanna Spyri, in realtà sarebbe un plagio. Questo è ciò che ha affermato il germanista Peter Bütnner. Il testo della Spyri, secondo il suo parere, sarebbe molto simile a quello di Adelaide - das Mädchen von Alpengebirge (Adelaide, la ragazza delle montagne alpine) di Hermann Adam von Kamp pubblicato nel 1830.
Il Romanzo di Johanna Spiry non sarebbe apparso che cinquant'anni dopo, nel 1880.
Secondo Bütnner in Heidi ci sono tutti gli elementi del romanzo di Hermann Adam von Kamp. I protagonisti sono Adelaide e suo nonno. Inoltre ci sono i monti e la nostalgia per le montagne. La Spiry, secondo Peter Bütnner, ha realizzato una storia di seconda mano. Heidi quindi è nata alla Ruhr.
<< Copiato? Certamente no! >>; ha invece obiettato un'altra germanista, Regine Schindler. E' chiaro, afferma la Schindler, che la Spiry fosse a conoscenza di quell'opera, ma sono in ogni modo due cose molto diverse: Adelaide ha diciassette anni e viaggia con i genitori negli Stati Uniti, mentre Heidi è orfana e al massimo si è fatta un viaggio a Francoforte.
La questione è quindi aperta. Si può parlare di plagio o è una semplice ispirazione?

Si potrebbe fare un parallelo con il filone dei "naufraghi" iniziato con il Robinson Crusoe di Daniel Defoe, ispirato alla vera vicenda di Alexander Selkirk. Da questa opera sono nati molti romanzi in cui il tema principale era l'esplorazione di nuove terre e la conoscenza del cosiddetto "buon selvaggio". Cito tra gli altri Der Schweizerische Robinson (Il Robinson svizzero) scritto dal pastore protestante Johan David Wyss. Wyss lo scrisse per educare i propri figli quindi il libro, nella stesura originale, è pieno di noiose nozioni scientifiche. Nelle versioni successive tutte queste nozioni sono state tolte per non appesantire troppo la lettura. Il cognome della famiglia è lo stesso e il riferimento a Defoe quindi è voluto, come forse era voluto il riferimento della Spiry al romanzo di Hermann Adam von Kamp.
Il romanzo di Wyss è stato poi ripreso e portato avanti niente meno che da Jules Verne che ne scrisse un sequel: Seconda patria. In questo romanzo l'isola scoperta dalla famiglia Robinson diventa una colonia.
Come qualcuno della mia età avrà già capito, il libro di Wyss ha ispirato anche una famosa serie animata Flo, la piccola Robinson. In realtà questo anime è stato ispirato da una versione televisiva del libro di Wyss, The swiss family Robinson, che assomiglia maggiormente al cartone animato.
Il cinema nel frattempo ha partorito anche una versione fantascientifica del mito del naufrago. Si tratta di Lost in space con William Hurt e Gary Oldman, un adattamento dell'omonima serie televisiva del 1965.
Sono tutti plagi?

lunedì 3 maggio 2010

Bambini nel bosco

C’è un campo, la Base, dove crescono i bambini senza ricordi o memoria. Tra loro c’è un gruppo più vivace, composto da Hana, capo del Guscio, dura e metodica, Dudu, sempre attento e guardingo, Glor, grande e goffo, Cranach, il più lento di tutti, Orla, la più piccola, e infine ZeroSette, l’ultimo arrivato. C’è anche Tom, ma lui appare diverso: si perde in mille pensieri e a volte sente riaffiorare un Coccio, un frammento di vita passata.
Un giorno convince i ragazzi a spingersi nel bosco per esplorare il mondo di fuori. Porta con sé un libro di fiabe appena ritrovato, che comincia a leggere ad alta voce suscitando emozioni e curiosità. Ma ben presto nel gruppo si alterneranno rivalità e gelosie, scoperte e amori: tutto seguito da lontano da Jonas, addetto al sistema di controllo del campo, che in realtà ha programmato una fuga.
Così, quasi per incanto, quel libro e quella lettura doneranno a ognuno di loro un filo di speranza e gioia.

Bambini nel bosco
di Beatrice Masini
Fanucci Editore
Prezzo: 14 Euro
Età di lettura: dai 12 anni.

Consigliato perché: La Masini scrive troppo bene.
Su Bol.it

sabato 1 maggio 2010

Ancora sulle tariffe agevolate (che non esistono più)

Di questa legge non si è saputo niente sui canali mainstream dell'informazione quindi ritengo necessario parlarne ancora un po', nel mio piccolo.
Ho trovato sul sito di Intermezzi Editore una tabella contenente le vecchie e le nuove tariffe. La tabella è esplicativa e fa capire in maniera inequivocabile come l'abrogazione di questa legge stia mettendo in ginocchio le piccole case editrici, quelle che non possono permettersi di ammortizzare le spese di spedizione (o almeno non possono più permettersi di farlo) e che devono rinunciare a una certa quota di mercato che deriva dagli acquisti online diretti senza passare per le fagocitanti Bol.it o Ibs, per dirne due.
Un'altra cosa che non si dice è che è praticamente raddoppiato anche il piego di libri, quella speciale tariffa che permette ad esempio alle biblioteche di spedire libri a basso costo. Spese che poi vengono caricate sull'utente, ovviamente.
La FIEG (Federazione Italiana Editori Giornali) si è mossa subito e male e ha chiesto che venisse tassata internet per far fronte alle prime necessità. Sarebbe un balzello temporaneo, dicono. La AIE invece (Associazione Italiana Editori), che dovrebbe prendere la parte delle piccole case editrici,  non si è mossa, si è  trincerata in un' inazione che i piccoli editori non sanno interpretare.
Intanto i piccoli editori cercando di coordinarsi e lo fanno tramite facebook (servisse a questo almeno!). L'imminente fiera di Torino potrebbe essere un primo incontro non virtuale che potrebbe portare a qualcosa. Nel frattempo hanno ben deciso di mettere a lutto i propri prodotti culturali.
Questa è la tabella riepilogativa.


Pieghi di libro (omologati e prelavorati)
fino a 2 kg: da 0,6655 € a 1,2787 €
da 2 a 5 kg: 2,0556 € 3,9530 €

Pacchi contenti libri (vecchie tariffe) (non ingombranti, omologati e prelavorati)
fino a 3 kg: 0,97 €
da 3 a 5 kg: 1,92 €
da 5 a 10 kg: 2,48 €
da 10 a 15 kg: 2,76 €
da 15 a 20 kg: 3,58 €

Pacchi ordinari (nuova tariffa)
da 0 a 20 kg: 7 €