mercoledì 31 marzo 2010

Scrivere per il web. Da Grottango ai racconti minimalisti.

Ogni volta che inizio a scrivere qualcosa poi mi chiedo: a chi la devo far leggere? È qualcosa che ho intenzione di pubblicare su carta o tenere per me? Queste erano le uniche due vie che avevo deciso di praticare lasciando e abbandonando del tutto l'idea di rendere pubblici i miei scritti tramite questo blog.
Però sbaglio. Sbaglio perché sempre più spesso sento dire che pubblicare sul web serve non soltanto per avere il feedback di qualche blogger amico, ma anche perché le case editrici vanno a caccia di bravi scrittori leggendo fan fiction e, appunto, romanzi pubblicati gratuitamente. I casi a quanto ne so sono rari e forse casuali, però ci sono. E sopratutto sono gli addetti ai lavori che ogni tanto fanno riferimento a questo modo di fare talent scouting.

Quindi ho deciso per una terza via che non avevo mai preso in considerazione fin d'ora: ho deciso di scrivere per il web. Significa che progetterò, tempo e idee permettendo, storie che verranno pubblicate su questo blog e non tenterò quindi la lunga trafila della spedizione alle case editrici.
Alcuni vecchi progetti resteranno zippati nel mio hard disk. Parlo della Fenice (che vabbè... non dico più niente ormai), parlo anche dei racconti nerd che avevano un aggancio che forse ormai ho perso (se continuo a impiegarci un mese per scrivere 3.000 parole...). Anche Adelaide probabilmente tenterà la normale via alla non pubblicazione semmai dovessi continuare le sue disavventure.
Invece su questo blog pubblicherò dei racconti brevi (micronarrazioni minimaliste), forse impubblicabili a prescindere, e soprattutto finirò il progetto Grottango: l'arma senza tempo, il romanzo che ha ispirato l'anime omonimo. E non ditemi che Grottango non esiste eh!
Era chiaro che il Giovanni Verza di quel blog sono io. Alzi la mano chi non l'aveva capito.
Il romanzo purtroppo si è impantanato per:
1- Mancanza di motivazioni.
2- Perché dovevo riscrivere la Fenice che mi ha praticamente rubato quattro mesi di vita.
3- Perché non avevo capito come si scrive un romanzo a puntate. Il trucco sta nell'ignorare i propri errori e continuarlo fino in fondo.
Ho deciso quindi di riprenderlo e finirlo. Lì non ho bisogno di imbastire intrecci dato che la trama è già ben definita, devo soltanto stendere i restanti capitoli e pubblicarlo.
Il blog di Grottango forse chiuderà per evitare inutili dispersioni di accessi. Faccio pochi accessi qui e ormai nessuno in quel blog. I restanti capitoli, le idee, le revisioni e tutto il resto verranno quindi pubblicati sulla Fenice di Carta. Non a nome mio: Giovanni Verza ha un caratteraccio e forse vuole che gli si accrediti ogni cosa. E così sarà.

lunedì 29 marzo 2010

Così parlò il nano da giardino

Chi non si intende di roditori probabilmente non conosce i gerbilli e soprattutto non sa come si chiamano, cosa fanno e dove vivono.
I gerbilli sono piccoli animali pelosi che vivono nel gerbido: un fazzoletto di terra incolta in cui l'uomo non ha ancora messo mano. Hanno una struttura sociale molto simile a quella dei Puffi e come loro hanno un nome che li caratterizza per un particolare. La leggenda narra che Rapido l'Incursore, ad esempio, fosse entrato in una casa di umani e avesse pucciato le zampe in una scodella di panna; Caccolino, invece, aveva la mania di frugare nel naso con le zampe.
Vissero una vita tranquilla nel gerbido finché Gongolo, un solitario nano da giardino, rivelò che quel gerbido presto sarebbe diventato un rifugio per cani. E si sa: i gerbilli non vanno d'accordo con i cani, sopratutto quando questi hanno il brutto vizio di corrergli dietro finché non si stancano.
La storia inizia qui, con la diaspora dei gerbilli verso il Gerbido Nuovo.
Questa di Margherita Oggero è una sorta di favola moderna, ironica e leggera, dove la classica compagnia composta da hobbit, elfi e nani viene sostituita dai gerbilli appunto, nani da giardino, spaventapasseri e bambini.
Scritto con uno stile asciutto e scorrevole la storia diverte e prosegue con tono ironico per circa 85 pagine. E' una favola pop piacevole, anche se priva di climax o colpi di scena, da leggere tutta d'un fiato.

sabato 27 marzo 2010

Festival del libro e della lettura

Mi ero dimenticato di segnalarlo e forse è un po' tardi. Per i romani e limitrofi è comunque un buon evento a cui partecipare.

Il festival del libro e della lettura si svolge all'Auditorium Parco della musica, una bellissima costruzione progettata da Renzo Piano, e ha (e avuto) molti ospiti di prestigio.
Segnalo quindi il calendario degli eventi:
http://www.auditorium.com/eventi/festival/4952385
Segnalo anche un primo reportage della redazione di Booksblog.it riguardante una tavola rotonda sul tema: "Come si scrive il primo libro". Tra gli ospiti c'erano Alessandro D'Avenia che ha esordito da pochi mesi con Bianca come il latte, rossa come il sangue e Christian Frascella che dopo il successo di Mia sorella è una foca monaca ha appena pubblicato il secondo romanzo Sette piccoli sospetti, sempre per la Fazi.
Questo è l'articolo di Booksblog:
http://www.booksblog.it/post/6058/libri-come-prima-puntata-come-si-scrive-il-primo-libro
L'ingresso è di due euro.

giovedì 25 marzo 2010

Di scrittori e di ideologie

La cosa strana è che certe prese di posizione mi fanno prudere il cervello e sono costretto a grattarmelo finché non trovo qualcosa da dire o da ridire.
Quindi ho letto il seguente messaggio di Silvana De Mari che parla di accuse di "diseducazione" sul suo blog (proprio come le avevo formulate io qualche ora prima)
http://www.silvanademari.splinder.com/post/22431391e ho pensato che ognuno in fondo ha le proprie idee, estremiste, progressiste o conservatrici che siano, e che questo blog (dedicato alla fenice di carta, bella, elegante, allusiva ed eterea) non è nato per parlare di ideologie ma di me soprattutto, e di me ultimamente ho poco da dire, e dei libri che leggo, quelli sono tanti e se dovessi elencarli tutti mi ci vorrebbero due Anobii.
Il mio pensiero è volato quindi a quel grande scrittore che era Michael Ende e che a differenza di altri è venuto qui in Italia per cercare libertà.
Nella sua Germania, è chiaro, non c'era libertà.
Michael Ende ha sofferto di una certa critica sessantottina che considerava la letteratura per ragazzi e la letteratura fantasy (anzi fantastica) un sottoprodotto culturale, troppo sradicata dalla realtà storica e dai cambiamenti sociali e culturali ritenuti necessari che invece un certo altro tipo di letteratura doveva prendere in considerazione.
Quindi, a causa di questa incapacità di collocare la letteratura fantastica in un contesto culturale più ampio, Tolkien è stato suo malgrado ideologizzato dalla destra del tempo: i neofascisti che videro nell'epico Il signore degli anelli l'occasione di ricerca di una nuova weltanschauung conservatrice che saccheggiava dal tomo icone e slogan. Michael Ende invece, che con Le avventure di Jim Bottone aveva vinto premi prestigiosi e ottenuto una certa fama, dovette accontentarsi di essere considerato dalla critica bolscevica (così la chiamerebbero adesso) uno dei tanti scrittori di serie B le cui narrazioni mancavano di realismo e di verità storiche ed erano quindi escapistiche.
Ende sentiva l'alito marcio della critica ideologizzata sul proprio collo e si sentiva in qualche modo prigioniero in patria. E da questa prigione fuggì nel 1971 quando, con sua moglie Ingeborg Hoffmann, decise di venire proprio qui in Italia, precisamente a Genzano di Roma, in un bel casale di campagna chiamato Villa Liocorno.
Ende pensava che la vera rivoluzione dovesse partire dall'interno, dal rapporto del sé con il fantastico e la fantasia. Non voleva lanciare messaggi a differenza di altri, anzi, voleva che i libri da lui scritti non fossero confusi con manuali pedagogici e ideologici e voleva che l'invenzione dei suoi "anti-mondi" fosse considerata una necessità, non una fuga.
Ende confessava, riferendosi ai bambini: << [...] Non importa se ciò che amano e trovano "bello" sia reale anche agli occhi di un adulto, poiché anche le bambole e l'orsetto con cui giocano sono fatti "in realtà" solo di un mucchietto di segatura e un po' di stoffa.>>

martedì 23 marzo 2010

L'ebbrezza del tocco

Sempre più spesso sento dire che non vale la pena andare in libreria. In libreria si trovano soltanto romanzi pompati dal marketing e dalle Grandi Case Editrici.
Poi leggo che non vale la pena neanche andare in biblioteca. Non so perché si dica questa cosa. I sistemi bibliotecari sono ancora indipendenti e sta nel buon senso di chi li gestisce scegliere quali pubblicazioni comprare e quali invece lasciare sul banco di presentazione. Inoltre sono accessibili a tutti gratuitamente.
Leggo inoltre che la diffusione di Ebook è aumentata, che è possibile leggere un libro comodamente da schermo e che questi libri sono scaricabili aumma aumma. Eh, sì, gli Ebook presenti sui sistemi di file sharing sono tanti e non si può impedirne la diffusione.
Infine c'è chi spende centinaia di euro per un lettore di Ebook. Il perché si rendano necessari questi lettori non lo capisco. Non conosco approfonditamente le loro caratteristiche tecniche, so a malapena che la lettura è più facile e meno stancante. Mai quanto la carta però.
Il possessore di questi Ebook quindi ammortizzerà i costi (esosi) scaricando i libri gratis, la maggior parte delle volte, o a prezzo inferiore in minor misura.

Quali libri potete trovare nei sistemi di file sharing?
I libri che ho trovato su emule si dividono in tre categorie:
1- I Classici. Sono disponibili praticamente tutti. Classici moderni e meno moderni. Da Calvino a Manzoni, da Cervantes a Rosamunde Pilcher.
2- I best seller. Se un libro vende milioni di copie è facile che a qualcuno di questi lettori venga voglia di scannerizzarlo e distribuirlo gratuitamente.
3- Libri meno conosciuti di autori contemporanei. Secondo me qui c'è di mezzo l'invidia. Se ti sta sul cavolo uno scrittore puoi sfogarti in due modi: o scrivendo feedback negativi su IBS oppure digitalizzando il suo libro e metterlo su Emule. Non mi spiego altrimenti tanto impegno.

Io sono per il libro di carta. La carta: antica invenzione cinese prodotta da un eunuco (così sembra, e questa potrebbe essere la dimostrazione che le pulsioni sessuali inibiscono l'inventiva) che ancora oggi è alla base della diffusione della conoscenza. Se questo eunuco avesse brevettato la carta oggi i suoi discendenti vivrebbero di rendita. Ah, no, era un eunuco quindi probabilmente non aveva eredi.
Anni di digitalizzazione non hanno ancora tolto il piacere del tocco e del rito che accompagna l'acquisto di un libro. Decidere di trascorrere mezz'ora (a volte anche due o tre) in una libreria, sedersi su un divano per sfogliare il libro, leggerne la quarta di copertina senza che l'antivirus richieda aggiornamenti o senza nessuna scritta che ti avvisa che le batterie stanno per finire.
Prendere quel libro che fino a cinque minuti prima non conoscevi e decidere di comprarlo. Adottare un libro come se fosse un randagio abbandonato. A questo punto l'empatia spalanca di fronte a te la porta dell'emozione. La sospensione dell'incredulità è già iniziata.

sabato 20 marzo 2010

Uno scrittore per ragazzi deve educare?

La recente polemica riguardante Silvana De Mari mi ha fatto riflettere sulla questione legata alle responsabilità degli scrittori per ragazzi nei confronti del proprio target, teens e junior.

Un breve riassunto della questione.
Silvana De Mari ha annunciato sul suo blog di aver rescisso il contratto di esclusività con la Salani pagando diecimila euro sonanti di penale. Questo le ha permesso di pubblicare gratuitamente il quarto volume della saga che sta portando avanti da anni e che le ha fruttato tanti soldi e tanta fama (anche internazionale, come ama vantarsi). Il libro in questione è L'ultima profezia. Molti siti internet, portali dedicati al fantasy e scrittori hanno lodato questa scelta: la De Mari rescindendo il contratto ha dimostrato che lo scrittore non può e non deve sottostare alla volontà del suo editor e del suo editore.
La presa di posizione è stata netta: no alle censure ideologiche (perché di questo parla lei) e no alla censura dell'editing.

Non sapevo che la De Mari avesse un blog, poi l'ho scoperto e ho letto un po' di post. Non ho intenzione di star qui a ripetere ciò che dice, fatevi un'idea da soli. Credo che dopo aver letto due o tre di quei messaggi ognuno di voi possa rendersi conto di cosa pensa, e forse anche perché lo pensa.

Io mi chiedo una cosa: ma non è che la De Mari ha sbagliato target? La Fallaci diceva praticamente le stesse cose, ma lei non scriveva per ragazzi, scriveva per adulti, persone che hanno un gusto critico proprio e una visione del mondo più completa. Nella maggior parte dei casi, almeno.
Lo scrittore per ragazzi deve assumersi la responsabilità di ciò che dice, pensa e scrive in ogni luogo (virtuale o reale che sia)  e in ogni situazione. La De Mari ha candidamente affermato che pubblicare quel libro online serve soprattutto ad aumentare la visibilità a tutti gli altri post. L'ultima profezia è uno strumento di marketing per le proprie idee. Lei quindi vuole che i ragazzi leggano il suo blog e questo lancio pubblicitario le è costato diecimila euro.
Qualcuno adesso mi chiederà: quindi cosa dovrebbe fare la De Mari, deve scrivere storie “pedagogiche”? No grazie, Pinocchio a noi italiani basta e avanza. Anzi, alla De Mari auguro con tutto il cuore di scrivere un libro che sia all'altezza di Pippi Calzelunghe, che ritengo uno dei libri per ragazzi più trasgressivi, o di scrivere storie di cacca come la Pizzorno (lei la chiama così) che a loro tempo fecero scalpore. No, una scrittrice non può scrivere di cacca, non è educativo, si disse allora.
Bianca Pitzorno e Astrid Lindgren non hanno mai parlato di odio nei confronti dei musulmani, superiorità razziale e valore della ricchezza a scapito dell'uguaglianza degli esseri umani, naturale, cristiana o come la volete intendere voi.
A mio avviso uno scrittore per ragazzi non deve necessariamente educare però, in qualche modo, non deve neanche diseducare. E il blog della De Mari diseduca.
Qualche link:

http://silvanademari.splinder.com/
http://www.fantasymagazine.it/notizie/11881/c-e-chi-dice-no-silvana-de-mari/
http://www.francescofalconi.it/2010/02/quando-la-de-mari-dice-no/
http://laramanni.wordpress.com/2010/03/10/su-silvana-de-mari/

giovedì 18 marzo 2010

Fiera del libro per ragazzi di Bologna

Da martedì 23 a venerdì 26 marzo si svolge a Bologna la Fiera del libro per ragazzi, Bologna Children's book fair, la più importante fiera internazionale del settore e riservata, purtroppo, ai soli operatori.
Quindi mi chiedo: che ve lo dico a fare? :(



Incollo dal sito:

Fiera rigorosamente riservata agli operatori del settore.
Riconosciuta in tutto il mondo come l'evento da non perdere per tutti coloro che si occupano di contenuti culturali per ragazzi.

Alta professionalità 
Alla Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna sono ammessi unicamente gli operatori del settore: editori, autori, illustratori, traduttori, agenti letterari, produttori cine-televisivi, business developer, licensor e licensee, packager, stampatori, distributori, librai, bibliotecari, insegnanti, fornitori di servizi editoriali.

Tradizione, esperienza, innovazione. Da 47 anni è tradizione che i più qualificati operatori del mercato globale di copyright per ragazzi si incontrino in primavera a Bologna per:
  • vendere ed acquistare copyright
  • scegliere i migliori contenuti dell'offerta editoriale e multimediale globale per ragazzi
  • sviluppare nuovi contatti e consolidare rapporti professionali
  • scoprire nuove opportunità di business
  • confrontarsi con le nuove tendenze del settore

Tra i tanti aventi che si svolgeranno all'interno della fiera ci sarà l'assegnazione del premio Hans Christian Andersen, il premio dedicato alla memoria di Astrid Lindgren, una mostra di illustratori, uno spazio dedicato alla Slovacchia, ospite della fiera e dibattiti su Gianni Rodari nel suo novantesimo anniversario della nascita. Mi sembra che ci sia molto spazio dedicato anche ad autori esordienti (intesi in questo caso come autori che hanno pubblicato il loro primo libro).
Tra le cose interessanti segnalo:

Martedì 23 Marzo

Ore 14.30
“Coraline”: dal libro al film
Maurizio Bartocci e Carlo Cosolo

Ore 16.30
Giocare con la lingua. Rodari e il limerick
Alessandra Repossi

Ore 11.00
Cinque esordienti a Bologna 2010
Janna Cairoli, Silvana Gandolfi, Andrea Valente, Vanna Vannuccini, Paola Zannoner, presentano i libri di cinque nuovi scrittori
Modera: Giovanni Nucci

Mercoledì 24 Marzo
10.00 a.m.
Gianni Rodari: un classico per ragazzi e…
Saluti: Antonio Concina, Sindaco di Orvieto.
Introduzione di Emy Beseghi, professore di Letteratura per l’infanzia, Università di Bologna.
Interventi di: Tullio De Mauro, professore emerito, Università Roma1, Antonio Faeti, già professore ordinario, Università di Bologna, Pino Boero, professore di Letteratura per l’infanzia, Università di Genova.
Coordinamento e conclusioni: Mario Di Rienzo, direttore del Centro Studi Rodari, Orvieto.
Organizzato dalla Fiera del Libro per Ragazzi in collaborazione con il Centro Studi Rodari

Ore 11.00
Libri per ragazzi Made in Italy: da successi italiani a successi internazionali
Intervengono: Giovanni Francescio, direttore editoriale delle Edizioni Piemme,
Giovanni Peresson, responsabile ufficio studi AIE,
Santos Palazzi, Mass Market Division Manager Editorial Planeta - Spagna,
Valerie Flakowski, editor di Coppenrath – Germania,
Claudia Mazzucco, amministratore delegato di Atlantyca Entertainment.
Con un contributo di Scholastic USA
A cura di Edizioni Piemme

Ore 14.30 Il libro nel cassetto - Il ruolo dell’agenzia letteraria nel percorso professionale degli autori esordienti

Intervengono: Svjetlan Junakovic, Monica Auriemma, Carolina D’Angelo, Luca De Luise, Cristiana Pezzetta
A cura di Cactus Studio ed Editoriaragazzi.com, in collaborazione con Sinnos Editrice
programma dibattito

martedì 16 marzo 2010

Idea freeware per un romanzo, scarica e installa gratis

Scrivete il seguente romanzo

Tim, il cui vero nome è Mario, è un ragazzo un po' sfigato di circa quindici anni. Scopre improvvisamente di avere dei poteri magici. E' gracilino, cura poco l'aspetto e ovviamente le ragazze non se lo filano per niente. Ha degli occhialetti rotondi e si sa, a Miley Cyrus non piacciono quelli con gli occhialetti e i maglioni comprati dalla mamma. Tenete conto che la mamma è morta dieci anni prima quindi il maglione gli va pure stretto.
Questi poteri magici gli permettono di trasformarsi in un vampiro e diventare più figo di Robert Pattinson oppure, in alternativa, in un potente mago che deve combattere contro uno stregone simile a Voldemort, però non è Voldemort perché ha il naso (quindi non siete passibili di denuncia da parte di JK Rowling). Potete scegliere voi. Può trasformarsi soltanto di notte, tra le tre e un quarto e le quattro e mezza. Questo gli procura molta insoddisfazione e una certa frustrazione che lo rendono ancora più figo e ombroso.

Una ragazza della sua stessa scuola, che si chiama Jessicah ma si fa chiamare Jes, si innamora di lui però lei è fida kn Er Pezza ke frequenta la sua stss clss e la tratta male. Lui le dice TVUMDB ma lei risp Nn pss prk sn fida e lui me corca. Jes, per hobby, apre gruppi su facebook. Quello più popolare è "REgalA un CErveLLo ha un ragaZZo".
Ovviamente Tim ha una sorella adolescente anoressica che alla fine del romanzo morirà di una malattia a caso tra:
- varicella
- epatite
- peste bubbonica

Nell'ultimo capitolo del romanzo Tim si trasforma in un vampiro e combatte contro il cattivo che poi si scoprirà essere Er Pezza. Si scopre inoltre che ricatta Jes e la tiene segregata in una prigione per controllare la sua mente.
Lui dice:
- Jes, allora t 6 innamorata d me?
E lei risp:
- S
Allora Robert Pattinson alias Tim alias Mario chiama un esercito formato da elfi che scagliano una fitta pioggia di frecce e sono tutti belli e biondi; ci sono rozzi nani con la scure che comunque non faranno in tempo a intervenire. Sette di essi già li conoscete. Ci sono anche goblin dagli oscuri poteri psichici che vivono nei bassifondi di una metropoli immaginaria chiamata Busto Arsizio.
Er Pezza chiama allora il suo esercito e il libro finisce in una sanguinosa guerra finale. In questo esercito ci sono troll malefici che infestano le foreste e scrivono nei vostri blog cose oscene; ci sono spiriti demoniaci, poltergeist, parlamentari, due centralinisti della telecom e un editore a pagamento.
Alla fine Tim vincerà la guerra e salverà la bella Jes. Lei come battuta finale gli dirà:
- Ti lovvo tutto!!!!!11!

domenica 14 marzo 2010

Due frasi di Ende, tanto per gradire

Dalla mostra fotografica dedicata al soggiorno di Michael Ende in Italia, nel quale vi ricordo ha scritto dei libricini niente male come La storia infinita e Momo, riporto due citazioni che trovo significative e, per me, assolutamente condivisibili








<< Personalmente odio l'espressione letteratura di fantasy e chiamo la mia "letteratura fantastica" che è, come noto, molto più antica. Esisteva già da Rabelais anche se nella Storia infinita ci sono elementi di Tolkien, oltre che molti altri riferimenti [...] Il mondo mitologico celtico offre ispirazione per lo Hobbit, che tra l'altro era una stupenda idea di Tolkien. Mi sento più vicino a T.A. Hoffmann, Tieck o Kafka, e addirittura anche Borges mi ha profondamente influenzato. >>

<< Se scrivo storie in una lingua per bambini è proprio perché ho sperimentato l'insopportabile.
Non voglio raffigurare la realtà così com'è. Ogni romanzo è un realtà di parole che io creo. >>

venerdì 12 marzo 2010

Rapporto sullo stato dell'editoria in Italia 2009

L'AIE (Associazione Italiana Editori) ha divulgato, durante la fiera di Francoforte, i dati statistici sulla situazione dell'editoria italiana.
I dati si riferiscono ovviamente all'anno che precede il rapporto, ovvero il 2008.





Qualche numero: vendita libri e lettori di libri
L'editoria genera un mercato di circa 3,5 miliardi di euro. Nel 2008 sono stati pubblicati 59.000 titoli (2.000 in meno rispetto all'anno precedente. Il 62% sono novità) per 235 milioni di copie (-12%). Il calo brusco delle copie è probabilmente dovuto anche all'abbassamento della tiratura media che passa da 4.910 a 3.980 copie.
Le vendite di libri nel settore ragazzi (0-14 anni) sono aumentate del 9,1% rispetto all'1,1% del mercato per adulti.
Gli italiani che leggono almeno un libro l'anno sono 24 milioni (+0,9%). Quelli che ne leggono uno al mese 3,2 milioni.

Librerie
Nonostante ciò che si dice e si sente dire spesso il canale distributivo legato alle librerie tiene il mercato. Ciò è dovuto anche al profondo innovamento del settore. Il calo è stato quindi soltanto dello 0,6%. Dovremmo comunque vedere lo stato di salute delle librerie indipendenti. Quelle, secondo me, stanno rischiando grosso.
Le vendite online invece sono cresciute del 26,8%


Case Editrici
Le case editrici in italia sono 2.600 e danno occupazione a 38.000 persone. Nel 2009 ne sono nate ulteriori 223.

La sintesi del rapporto lo trovate nel seguente.
Altrimenti potete acquistare il rapporto completo cartaceo per un'analisi più approfondita.

mercoledì 10 marzo 2010

Curiosità, meraviglia, irriverenza

Si svolgerà a Frascati, dal 15 al 22 marzo, la quarta edizione di Curiosità, meraviglia, irriverenza, una serie di laboratori e mostre dedicate alla letteratura per l'infanzia.

Tra le tante attività in programma c'è una lettura condivisa del classico Alice nel paese delle meraviglie, riportato in auge dal film di Tim Burton e il premio alla carriera a Teresa Buongiorno.





La manifestazione è curata dalla casa editrice Anicia Ragazzi.
Sul loro sito è scaricabile il pdf con il programma completo.

Anicia Ragazzi Edizioni
Programma completo

lunedì 8 marzo 2010

Superwoobinda di Aldo Nove

Ci sono autori che non capisco nonostante una certa buona volontà e molti, moltissimi tentativi di entrare empaticamente nei loro libri.
Aldo Nove è uno di questi. Superwoobinda è la riproposizione da parte dell'Einaudi di un libro pubblicato da Castelvecchi e che aveva come titolo Woobinda. Sono racconti volutamente sgrammaticati come è sgrammaticato il linguaggio dei protagonisti (sono scritti tutti in prima persona).
Racconti che si interrompono bruscamente, così come si interrompe bruscamente una trasmissione televisiva durante lo zapping.
Lo stile e il linguaggio risultano in molti casi iperbolici nella descrizione delle azioni. C'è violenza, attuata come una questione di routine e degrado morale che, secondo l'autore, dovrebbe descrivere una società in cui i prodotti di consumo e i personaggi televisivi sono gli unici punti di riferimento.
Ben lontano dall'essere il Bret Easton Ellis di American Psyco, Aldo Nove racconta a suo modo gli anni novanta in questa serie di racconti pulp (spezzati o completi a simulare appunto lo zapping televisivo) che hanno comunque carenze dal punto di vista della ricerca stilistica (a mio avviso se devi dare vita a tante voci devi usare tante voci) e una poco convincente ricerca di situazioni disturbanti, forse al di là del degrado comune che Aldo Nove voleva descrivere e che sono piuttosto casi clinici, anzi borderline. Queste situazioni hanno interrotto la mia “sospensione dell'incredulità” molte volte.
Dopo quasi quindici anni mi piacerebbe sapere cos'è veramente rimasto della famosa Gioventù Cannibale figlia dei fumetti di Andrea Pazienza e promossa dalla stessa Einaudi tramite una famosa raccolta di racconti. Di quei libri "cannibali", tra cui Woobinda e la sua successiva edizione, Bastogne di Enrico Brizzi, Destroy di Isabella Santacroce e i primi di Niccolò Ammaniti devo ammettere, mio malgrado, di non averne apprezzato nessuno.

Superwoobinda su IBS

venerdì 5 marzo 2010

Una pila di libri da smaltire

Avevo mescolato i libri da leggere con quelli già letti e mi sono dimenticato addirittura di averli. Quando stavo per comprare di nuovo Oblio di David Foster Wallace ho deciso di separarli.
Mezz'ora dopo.
Ho appena contato 67 libri comprati da agosto a oggi che sono impilati nello scaffale "da leggere". Nel frattempo scrocco a volontà libri dalla biblioteca. Ho appena iniziato Questa oscure materie: la bussola d'oro di Philip Pullman, una mancanza che devo assolutamente colmare, soprattutto dopo aver saputo che non ci sarà mai un seguito al film.
Poi ho preso anche Jim Bottone di Michael Ende. Anche questa è una piacevole lettura che tra l'altro mi è necessaria per scrivere un articolo su questo grande scrittore.
Poi sto leggendo finalmente Cime tempestose, un libro dalla bellezza maestosa. Infine sul mio comodino c'è anche Emmaus di Alessandro Baricco che non so se riuscirò a finire. Non l'ho preso dal verso giusto, forse.

Di quei 67 libri sto leggendo soltanto un saggio sulla letteratura per l'infanzia. Jack Zipes pensa che non esista una letteratura per l'infanzia, anzi letteratura dell'infanzia se vogliamo tradurre il genitivo sassone "Children's literature". Ma di questo ne parliamo un'altra volta.

mercoledì 3 marzo 2010

Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo: Il ladro di fulmini

Ancor prima di assistere all'epilogo della saga di Harry Potter (Harry Potter e i doni della morte) si parla già di un possibile erede letterario e cinematografico.
Questo erede, a detta di molti, è Percy Jackson. In questo primo volume il ragazzo dovrà discolpare suo padre, nientepopodimeno che Poseidone, e avrà dunque il difficile compito di ritrovare la folgore rubata a Zeus, il padre degli dei dell'Olimpo. Questi dei a quanto pare non sono scomparsi, si sono semplicemente trasferiti a New York.
Il libro è stato pubblicato da poco dalla Mondadori ed è schizzato immediatamente ai primi posti della classifica di vendita dei libri per ragazzi (fonte: classifiche del Corriere della Sera).






Il ladro di fulmini è il primo libro di una saga di cinque scritta da Riordan Rick. Gli altri, ancora inediti in Italia, sono:
  • The Sea of Monsters
  • The Titan's Curse
  • The Battle of the Labyrinth
  • The Last Olympian
Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo: il ladro di fulmini su IBS

lunedì 1 marzo 2010

Curriculum letterario