sabato 31 ottobre 2009

Incontri improvvisi


giovedì 29 ottobre 2009

7 autori per 7 racconti

Concorso interessante rivolto ai giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni.
Di questo concorso ne avevo sentito parlare qui, nel frattempo però il bando è stato prorogato fino al 31 dicembre.
Avete quindi altri due mesi per scrivere un racconto
1) Noir
2) Fantasy
3) Racconti per bambini
4) Storico
5) Giallo
6) Narrativa
7) Comico/Satirico

Si può partecipare con più di un racconto (in diverse categorie).
Per il bando completo cliccate il seguente link:
http://www.etet.it/NEWS/Bando-concorso

martedì 27 ottobre 2009

Piccole case editrici e mulini a vento

Da giorni si discute sull'iniziativa intrapresa da alcune piccole case editrici: la Minimum Fax, Instar Libri, Voland, Marcos y Marcos e Iperborea. Secondo il loro punto di vista, spiegato con chiarezza in questo blog, gli sconti sui libri sono nocivi; nocivi sia per le piccole realtà editoriali, sia per le librerie indipendenti che non sono in grado di reggere la concorrenza dei supermercati e delle grandi catene che praticano forti sconti. Questo tipo di marketing, sempre secondo il loro punto di vista, danneggia anche i lettori i quali vengono indotti a comprare un certo tipo di libro invece di un altro.


E' vero anche i libri costano sempre di più e la qualità materiale è sempre più bassa. Venti anni fa con 30.000 lire portavi a casa un libro rilegato con copertina rigida e sovracopertina. A questo prezzo oggi puoi comprare un libro brossurato a copertina morbida la cui qualità impedisce uno spontaneo godimento e ci costringe a fare attenzione all'oggetto oltre che al contenuto.
I prezzi alti sono ovviamente giustificati dalle tirature: le Grandi Case Editrici pubblicano libri con tirature maggiori e riescono ad ammortizzare meglio i costi di produzione. Per questo si trovano libri di buona fattura a meno di 20 euro (1).

L'iniziativa, chiamata Mulini a vento, è coraggiosa ma discutibile soprattutto perché, a un primo impatto, mi sembra che i primi a rimetterci siano proprio i bibliofili, gli stessi che spulciano nei cataloghi delle piccole case editrici in cerca di bei romanzi.
L'appello, insomma, mi sembra una provocazione dovuta all'esasperata ricerca di spazi in cui farsi notare e in cui poter vendere i propri libri. Una provocazione che mi fa anche dubitare delle tante sbandierate opportunità nate grazie al web e alla visibilità che offre a costi praticamente nulli.
Queste piccole realtà non si sono vendute alle mode letterarie dei maghetti, della chick-lit, del baby fantasy, della teen-lit (2) e di questi e quelli che parlano della vita del proprio cane, gatto o canarino che sia, e sicuramente soffrono perché la crisi ha causato un abbassamento dei consumi e ha indotto i lettori occasionali a servirsi nei supermercati invece che nelle librerie, dove almeno hanno un po' di visibilità.

Sono curioso di sapere come andrà avanti questa donchisciottesca protesta. Nel frattempo continuerò a comprare i loro libri e, nel mio piccolo, a parlarne in questo blog (3).
Comunque anch'io devo fare i conti con la crisi: cerco offerte, sconti e compro libri usati quando mi capita. Anch'io, come tanti del resto, devo trovare un compromesso tra appagamento culturale e costo della vita.


(1) È anche vero che poi le edizioni tascabili costano troppo, secondo me.
(2). Non so se esiste questa definizione. Intendo la letteratura, non di genere, scritta da adolescenti per altri adolescenti.
(3).Consiglio la lettura di La futura classe dirigente di Peppe Fiore (ed. Minimum Fax) che recensirò presto.

domenica 25 ottobre 2009

Striscia n.2


venerdì 23 ottobre 2009

Concorsi letterari

http://www.concorsiletterari.it

Vi segnalo questo sito che raccoglie moltissimi concorsi letterari ( per poesie,romanzi e racconti), sia locali che nazionali.
E' un sito utile, anzi indispensabile, per chi vuole farsi un curriculum letterario.
I concorsi sono ordinati per scadenza. Ognuno di essi è corredato da una esaustiva scheda contenente tutto ciò che è necessario sapere: scadenza, chi lo ha indetto, chi può partecipare, come partecipare e soprattutto se c'è una quota da pagare.

Parere personale
Selezionate bene i concorsi prima di partecipare: non tutti infatti creano un buon curriculum letterario. Così come nessuno mette nel curriculum la pubblicazione di un libro in un servizio print on demand, così non dovrebbe mettere la vittoria o partecipazione in concorsi che, ad esempio, pubblicano tutti indistintamente.

Quota di partecipazione
In questo caso valutate bene se vale la pena pagare. Il concorso indetto dall'assessorato del comune di Barletta in cooperazione con la casa editrice La Penna Blu prevede un costo di partecipazione di 12 euro. In questo caso vale la pena spenderli perché:
1- E' sponsorizzato da enti pubblici, ha quindi una certa rilevanza istituzionale.
2- I vincitori ricevono soldi oltre alla pubblicazione.
3- Il racconto può essere spedito via email quindi risparmiate almeno 5 euro tra raccomandata A/R e stampa.
4- La quota di partecipazione serve a scremare i partecipanti.
Un altro concorso a pagamento a cui vale la pena partecipare, per fare un altro esempio, è il premio Calvino.

Concorsi finalizzati alla pubblicazione in una piccola casa editrice
In questo caso valutate se la casa editrice è seria e rispettabile e se il vostro racconto/romanzo/poesia ha la possibilità di uscire da quel libro e avere una vita al di là del concorso stesso. In questo caso consiglio di dare un'occhiata alle precedenti edizioni e controllare se qualcuno di quei nomi ha poi pubblicato altro.

giovedì 22 ottobre 2009

Striscia umoristica

Dopo aver scoperto Strip Generator mi è venuta voglia creare una serie di strisce umoristiche per questo blog. Ovviamente riguarderanno l'editoria, gli esordienti, i libri... tutto ciò di cui parlo qui, insomma.
Probabilmente diventerà un appuntamento settimanale.
Questi personaggi un giorno avranno anche un nome, magari una storia. Intanto beccatevi la prima.


lunedì 19 ottobre 2009

Continua l'incipit

Esercizio di scrittura. Prendete il decimo libro di uno scaffale delle vostra libreria. Apritelo e leggete l'incipit. Adesso continuate l'incipit scrivendo per almeno cinque minuti tutto quello che vi viene in mente.
Non preoccupatevi troppo di cosa scrivete e come: fate questo esperimento liberando le vostre idee.
Ho letto il seguente racconto almeno quindici anni fa, se non venti, e non ricordavo assolutamente niente. Il risultato confrontato con l'originale è buffo.
Ovviamente vi invito a fare lo stesso.

Incipit tratto da “La maschera di gesso” di Gustav Meyrink (Racconti agghiaccianti, Tascabili Economici Newton).


- Ancora sessanta minuti a mezzanotte – disse Ariosto, levandosi di bocca il sottile cannello della pipa olandese.

Ma nessuno si curò di quello che stava dicendo. Ariosto riprese a fumare, poi con lo sguardo passò in rassegna gli ospiti. In un certo senso si era pentito di averli invitati.
Il primo era una femmina di yorkshire, altezzosa e frivola, che aveva trascorso metà della sua vita a farsi pettinare dalla padrona e l'altra metà a guardare stupide fiction in televisione. La memoria gli riportò a galla il nome di Mally. Un nome che non aveva alcun significato. Come lei, d'altronde.
Il secondo invece se ne stava accucciato sul divano prorompendo con tutta la stazza e occupandone la maggior parte. Arnoldo era il peggior mastino napoletano che avesse conosciuto in vita sua, totalmente incapace di dare un significato all'intelligenza canina. Tra l'altro, durante l'ultima sfilata del Dog Day Price, qualcuno aveva messo in discussione il suo pedigree scatenando le ire del padrone. Sentendolo urlare Ariosto fu certo che avesse parte del suo DNA. Cani e padroni, in qualche modo, discendono sempre dallo stesso ceppo.
Era dunque il peggior capodanno da almeno sei anni a questa parte ed era costretto a trascorrerlo con questi qui. Poco male. Aveva la sua pipa preferita e il miglior tabacco aromatizzato alla menta che esista sul mercato. Per un bassotto come lui era più che sufficiente.

venerdì 16 ottobre 2009

La letteratura sommersa degli Ebook


Uno scambio di email con un amico di blog mi ha fatto riflettere sulla questione delle autoproduzioni e sugli Ebook.
Qualche anno fa sarei stato anch'io tra quelli disposti a pagare per pubblicare su carta una qualche mia monnezza letteraria. Per fortuna non ho mai avuto niente di finito e soprattutto non ho mai avuto tutti quei soldi che le case editrici a pagamento richiedono. Tantomeno avrei speso un solo centesimo per pagare una agenzia di print on demand per poi tentare la distribuzione manuale nelle librerie o la vendita porta a porta.


La diffusione gratuita degli E-book è ormai più conveniente di qualsiasi altra soluzione.

Scrivete i vostri romanzi, metteteli a disposizione gratuitamente nel vostro sito o blog, divertitevi a realizzare un booktrailer e fate un po' di web marketing. Con un po' di fortuna e un po' di bravura potrebbe addirittura capitare che qualche talent scout si accorga di voi e vi chieda di pubblicare il libro su carta.
Esbat di Lara Manni è stato un Ebook fino a quando qualcuno le ha chiesto di pubblicarlo. Adesso il libro è in catalogo presso la Feltrinelli, una delle case editrici più difficili da raggiungere dagli esordienti. Geshwa Olers e il viaggio nel masso verde è un fantasy (o med-fantasy) di Fabrizio Valenza che ha avuto migliaia di download da Lulu.com prima di essere pubblicato da L'età dell'acquario.

Un giorno, forse, arriveremo a sdoganare le autoproduzioni in maniera più radicale e capiterà quindi che un Ebook mai pubblicato da una casa editrice riceva un importante riconoscimento letterario. Perché questo accada dovrà cambiare il modo di pensare la letteratura e dovrà cambiare in maniera più profonda di quanto succede oggi con le versioni elettroniche dei best seller. Non è quindi una questione di business o di fruibilità dell'opera, ma di opportunità che non a tutti vengono erogate alla stessa maniera. Sono sempre stato convinto che oltre ai tanti libri che fanno parte della storia della letteratura ce ne siano altrettanti che, se pubblicati, avrebbero potuto diventare altrettanto importanti.
Grazie agli Ebook un giorno qualcuno di questi libri sommersi verrà fuori. Dovrà succedere, prima o poi.

Come sono gli Ebook? Be', detto tra noi, il 95% degli Ebook presenti in rete è monnezza (pure i miei racconti eh, mica sono il genio incompreso che pensate voi!).
Valutare la qualità di scrittura di un esordiente in rete non è comunque facile, soprattutto perché quello che leggiamo non è passato nelle mani dell'editor. L'editor è colui che dovrebbe far brillare la cristalleria della vostra vetrina, la persona che deve limare le imperfezioni e rendere il libro pubblicabile. Presuntuosi a parte, tutti devono essere consapevoli di aver bisogno di un editor. Poi se è un bravo editor meglio ancora.
Gli Ebook, e purtroppo anche molti libri cartacei, hanno saltato questo passaggio e gli errori nella maggior parte dei casi abbondano.
Nel 95% di cui sopra sono errori dovuta a un profonda ignoranza della lingua italiana e delle basilari tecniche di scrittura; poi c'è anche quel 5% in cui gli errori sono normali refusi,  ripetizioni o cacofonie facilmente cancellabili.
In quel cinque percento vorrei comprendere:

- 31 ottobre di Glauco Silvestri.
- Primo Mazzini e la stanza fuori dal tempo, dell'ex esordiente Simone Navarra.
- Uomini e lupi di Alex Mcnab.

mercoledì 14 ottobre 2009

Herta Müller nobel per letteratura 2009

Nel 2009 ancora ci stupiamo dei nomi che l'Accademia Svedese tira fuori dal cilindro per assegnare il nobel per la lettura, eppure non dovrebbe essere così.
Il nobel non viene assegnato soltanto per meriti letterari: è come un jolly da giocare durante una partita a carte.

Nel 1953 a vincerlo fu Winston Churchill (1). Churchill è stato un grande statista e un fine oratore. Ha tenuto sotto pressione Hitler e Mussolini mentre gli alleati organizzavano lo sbarco in Normandia. Si parla anche di discutibili carteggi che lo coinvolgono (2), ma di lui è nota soprattutto la ferrea convinzione che non si dovesse venire a patti col nazifascismo. Le sue capacità dialettiche fanno quindi parte della storia, ma da qui a dargli il nobel per la letteratura, secondo me, ce ne passa.
Assegnargli il nobel per la pace sarebbe stato poco opportuno, anche se era l'unico protagonista della seconda guerra mondiale a essere degno di riceverlo. F.D. Roosvelt infatti era morto pochi mesi prima della capitolazione del Giappone e il suo successore, Harry Truman, aveva avuto l'illuminante idea di sganciare due bombe atomiche (3).

Hermann Hesse, che cito come secondo esempio, fu premiato per meriti letterari ma forse di più per i suoi accorati appelli alla pace e al pacifismo (4). O Freunde, nicht diese Töne, “Amici non questi accenti” urlava ai suoi compatrioti in una lettera scritta durante la prima guerra mondiale citando il primo verso della corale di Beethoven.

Orhan Pamuk, premio nobel nel 2006 (5), se la passa male dopo la recente sentenza che permette ai turchi intraprendere una denuncia collettiva per danni morali, e questo semplicemente perché ha dichiarato che il suo popolo è reo di aver ucciso più di un milione di persone tra curdi e armeni.

Il nobel a Herta Müller quindi ha il sapore di un proclama politico. Ancora una volta l'Accademia ingnora i nomi famosi per premiare chi, nonostate fosse snobbato dalle Grande Case Editrici (6), ha scritto per denunciare le condizioni disumane in cui ha vissuto il proprio popolo.
Quelli dell'Accademia, in fin dei conti, ci stanno invitando a riflettere sul valore della libertà e ci propongono la lettura di questa scrittrice che non tutti conoscono ma che molti, visto il recente successo al festival di Mantova, apprezzano.


(1). La motivazione ufficiale è: "per la sua padronanza delle descrizioni storiche e biografiche, nonché per la brillante oratoria in difesa ed esaltazione dei valori umani".

(2). Si parla di un carteggio in cui Churhill prometteva a Mussolini parte della Francia e dei territori in Africa in cambio di favori diplomatici.

(3). La candidatura al premio nobel per la pace di Josef Stalin era motivata dal fatto che "aveva aiutato a liberare l'europa dal nazifascismo". Chi ha avuto questa infelice uscita forse non si ricordava, tra le altre cose, il patto Molotov-Ribbentrop e che quindi Stalin era una delle cause dell'inizio della seconda guerra mondiale. Darglielo sarebbe stato un interessante caso di sindrome di Münchhausen per procura.

(4). Tesi non confermata ma letta in alcune biografie. La motivazione ufficiale è: "per la sua forte ispirazione letteraria coraggiosa e penetrante esempio classico di ideali filantropici ed alta qualità di stile".

(5). Motivazione ufficiale: "che nel ricercare l'anima malinconica della sua città natale, ha scoperto nuovi simboli per rappresentare scontri e legami fra diverse culture".

(6). L'avevo anticipato (profeticamente) in un precedente post! Questa vittoria servirà a dare sostegno alla piccola casa editrice italiana Keller che sta festeggiando la vittoria brindando a chinotti.

lunedì 12 ottobre 2009

Aggiornamenti del blog, l'universo e tutto quanto


Ho approfittato del week end per compiere qualche piccola modifica al blog. Finalmente ho deciso come utilizzare il menù principale (quello in alto), che poi era il motivo fondamentale per il quale ho scelto questo template meno bloggoso piuttosto che altri.
Quindi dovrebbe essere cliccabile la scritta "Recensioni" che porta direttamente al post che precede questo.
Piccolo appunto: recensione è una parola grossa e forse inopportuna, ma sintetizza bene quello che contiene la pagina. Avrei voluto chiamare questa sezione "Consigli di lettura" però:

1- La dicitura è troppo lunga.
2- Potrebbe capitare che mi viene voglia di sconsigliare un libro anche se la maggior parte delle volte lascerò al silenzio ogni giudizio negativo (Questa frase la disse Herman Hesse, ma non ho voglia di controllare la fonte).

Non ho la presunzione né la pretesa di scrivere recensioni "professionali", qualsiasi cosa questo voglia dire, e neanche troppo puntigliose. Ultimamente ci si è fatta l'idea errata che per parlare di un libro bisogna avere chissà quali competenze. In realtà non è così: chiunque può parlare di un libro e può criticarlo utilizzando gli strumenti culturali di cui è in possesso.
Io utilizzerò i miei e cercherò di consigliare i libri che vorrei condividere con voi (Anobii non mi è mai interessato).
Nel menù aggiungerò altre opzioni, ma non so bene quali. Una riguarderà senz'altro la scrittura e l'editoria. Non è un'idea originale, ma le chiavi di ricerca indicano che questi argomenti sono molto richiesti quindi...

Ogni tanto poi rileggo i vecchi post e li correggo. Be', capita anche ai peggiori di sbagliare.

Bene, il post finisce qui. I prossimi aggiornamenti parleranno del nobel della letteratura,di Ebook e di chissà cosa. Poi un giorno tornerò a parlare anche di quello che scrivo, ma dato che non lo faccio più spesso sarà un evento raro.
A tal riguardo il romanzo della fenice è al capitolo 19. Avrei dovuto terminarlo al 20 ma ho aggiunto una sottotrama che rende la seconda parte più avventurosa e permette di risolvere meglio il finale. Una sottotrama molto alla Goonies, devo ammettere. Ho deciso anche il nuovo titolo, ma lo terrò per me adesso.

Poi... che altro dire?
42

sabato 10 ottobre 2009

Lo scaffale

Lo scaffale della fenice di carta.

Autori italiani
Il minimalismo all'italiana di Luca Ricci (L'amore e altre forme d'odio, di Luca Ricci, ed. Einaudi).
L'esordiente, il prof e l'editore mannaro (di Gloria Bardi, Salani Editore).
Io scrivo (di Simone Navarra, ed. Delos book).
La futura classe dirigente (di Peppe Fiore, ed. Minimum Fax).
l'attesa di un figlio nella vita di un giovane padre, oggi (di Peppe Fiore, Coniglio Editore).
Superwoobinda (di Aldo Nove, Einaudi Editore)
Così parlò il nano da giardino (Margherita Oggero, Einaudi Editore)
Cornflake (Micol Beltramini, Castelvecchi Editore)
Esbat (Lara Manni, Feltrinelli Editore)

Autori stranieri
Atti innaturali, pratiche innominabili (di Donald Barthelme, ed. Minimum Fax).
E così vorresti fare lo scrittore? (di Charles Bukovsky, ed. Guanda).


Manuali e saggi sulla scrittura
Prontuario dello scrittore (di Franco Forte, ed. Delos Books).
On Writing (Stephen King, ed. Sperling & Kupfer).
Lezioni di scrittura creativa (AAVV, ed. Dino Audino editore).
Come scrivere un racconto (Jack M. Bickham, Dino Audino editore)

Altro
Lexicon. Guida non autorizzata al mondo di Harry Potter (Steve Vander Ark, ed. Piemme).
Idee per far conoscere il tuo libro (Ebook, Bianca Adriano, 9muse ed.)
Le invio manoscritto, attendo contratto (Ebook, Aldo Moscatelli)

giovedì 8 ottobre 2009

Il De Mauro online non c'è più


Il mio dizionario è datato 1974 e ha la mia stessa età. Ha perso la copertina venti anni fa, un paio di pagine di introduzione dieci. Cinque anni fa è diventato un'opera a fascicoli.
Se lo consulto non è detto che trovo la parola che sto cercando. La lingua si evolve troppo rapidamente e le parole subiscono variazioni importanti nel tempo.

Le parole vanno imparate ogni volta che decidiamo di usarle.

Avevo quindi trovato un rifugio nel De Mauro online, uno strumento di consultazione gratuita che in questi ultimi anni ho utilizzato massicciamente per togliermi i dubbi sul significato di alcuni termini, per trovare un sinonimo adeguato, oppure per assecondare una certa insicurezza che mi porto dentro per altri motivi.
Il De Mauro online, per chi come me ama scrivere, era la coperta di Linus.
Purtroppo, senza preavviso, hanno deciso di non renderlo più disponibile e questo a mio parere è un grave impoverimento.
Internet è una struttura per natura troppo dispersiva e non può permettersi di perdere queste scialuppe di salvataggio. E' un mare di informazioni perlopiù inutili e superficiali. In internet navighi senza saper dove andare, assecondi la corrente e alla fine affoghi.

Non sarà la superficialità di Wikipedia a salvarci, né tanto meno una qualsiasi opera cartacea destinata ad essere cestinata dopo pochi mesi.
Auguro a tutti di non affogare e di sperare che questa scialuppa torni a galleggiare vicino a noi.
Nel frattempo spero che il popolo di internet oltre alle tante cose inutili che fa ogni giorno, decida di attivarsi per convincere i responsabili del De Mauro Paravia a rendere di nuovo disponibile il dizionario.
Disponibile per tutti e gratuitamente.
Perché la cultura si esprime grazie al significato di tante singole parole e un dizionario è l'unico strumento in grado di spiegarle tutte una ad una.

lunedì 5 ottobre 2009

Nobel per la letteratura 2009: i pronostici


E' stata ufficializzata per l'otto novembre la data di assegnazione del nobel per la letteratura 2009.
Già da oggi l'Accademia svedese si riunisce per assegnare i premi minori (sono ironico, ma mica tanto).
Si parte dunque dal premio nobel per la medicina, domani il premio per la fisica, il sette la chimica, otto la letteratura, nove per la pace e il dodici verrà assegnato il premio nobel per l'economia.

Ma qui si parla di libri.
Quindi prendo in prestito una tabella pubblicata da booksblog.it contenente le scommesse dei bookmakers inglesi e noto che il favorito di quest'anno con un 4\1 è lo scrittore israeliano Amos Oz (per buona pace degli iraniani), seguito da Assia Djebar, scrittrice algerina.
Philip Roth, forse il più indicato per ricevere questo premio (da me almeno) è soltanto in quinta posizione con un 7\1.
Gli italiani? I favoriti secondo i bookmakers sono sempre due: Claudio Magris, autore tra l'altro di Microcosmi e che l'anno scorso era il superfavorito con un 3\1, quest'anno è dato 9\1 insieme a Antonio Tabucchi (Sostiene Pereira, Notturno indiano).


Nella tabella scorgo due tra i miei autori preferiti Thomas Pynchon e Don DeLillo esponenti del cosiddetto postmodernismo di cui alcuni intellettuali, tra cui Umberto Eco, discutono ammettendo i limiti della definizione e di come viene comunemente percepito in ambito filosofico e letterario. Ma questo è un altro discorso.
Non sempre l'Accademia Svedese premia le tendenza letterarie e se lo fa di solito è in ritardo, quando sono già storicizzate. Inoltre Pynchon è noto per la sua avversione a farsi vedere in pubblico e non andrebbe mai in Svezia a ritirare il premio.

L'assegnazione del nobel della letteratura ha i suoi rituali e tra questi c'è la fantomatica candidatura di Bob Dylan ogni anno dato per probabile vincitore dai giornali ma che in realtà tanto probabile non è. Sicuramente per i giornalisti è più facile parlare di Bob Dylan che ha una certa notorietà mediatica piuttosto che di Amos Oz o Don DeLillo. Una vittoria del genere, seppur meritata, servirebbe piuttosto a sdoganare una volta per tutte le capacità poetiche dei cantautori.

Non conosco i criteri con cui i famosi bookmakers inglese stilano queste classifiche e neanche quelli utilizzati dall'Accademia Reale Svedese per decidere i vincitori. Quello dei Nobel in fondo è un gioco divertente da seguire e un potente volano per le fortunate case editrici che si ritroveranno il vincitore in catalogo.
Speriamo almeno che non faccia la fine del Grinzane Cavour.

venerdì 2 ottobre 2009

L'esordiente, il prof e l'editore mannaro

Un breve commento su questo libro che ho appena finito di leggere. Il titolo può trarre in inganno, quindi se cercate un romanzo che parli delle disavventure di un autore esordiente avete sbagliato acquisto. Il romanzo parla di tutt'altro e l'espediente metanarrativo del raccontare la propria vita cambiando stile, trama e personaggi (per volere dell'editore mannaro) come se fosse un esercizio di scrittura, è molto limitato. A volte anche ripetitivo.
La storia (de gustibus) non l'ho trovata interessante, indipendentemente dal fatto che da questo libro mi aspettavo tutt'altro.

A livello linguistico la Bardi si diverte a giocare con le parole e sul loro significato. Il problema è che la maggior parte di questi giochi che dovrebbero essere divertenti, ahimè, in realtà non lo sono. Non ho trovato trovate degne di essere ricordate (il livello è più o meno questo).

Ammetto il limite di questo post: non è una recensione perché esprimo giudizi poco oggettivi. Il libro, parlando oggettivamente, è scritto discretamente ed è molto scorrevole. Anche divertente a tratti. Però, soggettivamente, mi aspettavo più organicità e meno pretenziosità linguistiche.
Credo infine che questo romanzo possa essere apprezzato più dalle donne che dagli uomini. Non mi sono sentito parte del target di riferimento.

L'esordiente il prof e l'editore mannaro
di Gloria Bardi
Salani Editore

Se vi interessa queste sono le coordinate IBS