martedì 30 giugno 2009

Libri da portare in vacanza

Di solito in vacanza si fa altro. Si dovrebbe fare altro. Andare per locali a ballare, passare interi pomeriggi in spiaggia a giocare a racchettoni, nuotare, socializzare con il vicino di ombrellone. Si dovrebbe cenare ai ristoranti e chissà cos'altro.
In vacanza non c'è spazio per i libri, non dovrebbe essercene almeno. Eppure in estate i libri si vendono maggiormente, soprattutto le edizioni tascabili rintracciabili anche in edicola.
Che ci andate a fare in vacanza spendendo centinaia di euro se poi vi mettete a leggere libri (cosa che potete fare benissimo anche a casa)? Mah!

Leggere un libro richiede concentrazione e dedizione. Come potete concentrarvi se vi passa davanti un nugolo di tedesche in vacanza? Me lo chiedo anch'io, a volte.
Fatto è che quando sto per partire la decisione più importante da prendere, per me, è quella dei libri.
In teoria ne basta uno. Ti porti dietro un romanzo e ci stai bene per molto tempo. Puoi riempire quei buchi di tempo sotto l'ombrellone quando non hai niente da fare e magari non puoi fare un bagno. Un libro è sufficiente. Magari compri anche la Settimana Enigmistica e sei a posto.
Io no.
Io ho bisogno di avere con me almeno tre o quattro libri. Un romanzo divertente, uno più impegnato, un libro di racconti e il quarto scelto casualmente nella pila di libri da leggere.
Quattro libri. Praticamente il peso di quei libri è maggiore di tutto il resto. N
oi uomini infatti non abbiamo particolari necessità e molte volte non capiamo a cosa servano le mutande di ricambio.
Le riteniamo un peso inutile.

Quindi sto per partire e al posto delle mutande di ricambio ho deciso di portarmi dietro:

I segreti di Nicholas Flamel l'immortale. Ho iniziato a leggerlo spinto dalla curiosità dovuta alla presenza di un alchimista realmente esistito chiamato John Dee che... accidenti... è presente anche ne il mio "La fenice che danzava nei sogni". Soltanto che io lo ritraggo come un alchimista buono.
Sessanta racconti di Dino Buzzati. Lettura imprescindibile per chi vuole scrivere racconti. Un classico che va letto, riletto e riletto un'altra volta. E poi lo ricominci.
Century: la città del vento. Lo stile scorrevole di Baccalario è garanzia di comprensione anche sopra i 40 gradi e con tutta la baviera di fronte a te a prendere il sole.
Di cosa parliamo quando parliamo d'amore. Di Raymond Carver. E' una raccolta di racconti brevi. Anche questa una lettura che va fatta almeno una volta nel corso della vita, anche se preferisco i racconti raccolti in Cattedrale, molto più maturi e incisivi.

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